Curioso, organizzato, con una grande passione per i videogame e l’informatica nel Dna: Bruno Rota ha sempre avuto un occhio di riguardo per le innovazioni, le opportunità e il business. Da qualche giorno ricopre il ruolo di COO, Chief Operating Officer di Hub Affiliations.

Raccontaci qualcosa di te, della tua vita personale

Abito da qualche anno in Inghilterra, ma sono di Milano. La mia grande passione è stata sempre l’informatica, non solo nella mia vita professionale, ma anche in quella privata. Amo viaggiare, scoprire nuovi posti e avere sempre a che fare con nuove persone. Adoro il mare, la campagna, la birra artigianale e giocare ai videogame.

Qualche aggettivo per descriverti

Sono curioso, organizzato, propenso a risolvere i problemi. Ho sempre avuto un’attenzione particolare per le innovazioni, le opportunità e il mondo del business.

C’è qualcuno o qualcosa che ha influenzato il tuo percorso formativo?

C’è un film del 1983 che mi ha fatto decidere di scegliere la strada dell’informatica. Si chiama “War Games”, “Giochi di guerra”, in cui il protagonista è proprio un giovane appassionato di informatica, nonché un abile e promettente hacker.

Puoi parlarci delle tue esperienze formative e professionali?

Dopo Informatica ho subito lavorato come imprenditore nel settore tecnologico. Nel corso degli anni ho fondato diverse aziende, per le quali ho progettato software e mi sono occupato del loro lancio nei mercati internazionali. Con Datex, ho ideato e gestito la nascita del software di gestione Sethi per il mercato delle telecomunicazioni. In seguito mi sono occupato della sua crescita fino a raggiungere una posizione importante a livello internazionale, con oltre 1.500 licenze vendute in 10 Paesi europei e negli Stati Uniti. Ho gestito poi la vendita della business unit a un importante player del mercato italiano. Ho partecipato alla costituzione e alla raccolta di investimenti in Tempo, una società orientata alla creazione e alla commercializzazione di Transito, un progetto innovativo nel campo di ITS (Intelligent Transportation System), pionieristico in Italia, di cui alcuni aspetti sono ora protetti da un brevetto internazionale. Dopo aver lavorato allo sviluppo e all’espansione internazionale di Cool, una start-up tecnologica di contenuti innovativi, sono stato  coinvolto nell’acquisizione della società francese Betadvisor e nell’avvio delle operazioni a Tirana, in Albania, ricoprendo il ruolo di COO per due anni. Ho anche collaborato con Open Mind, una società di outsourcing che offre una gamma completa di servizi a società internazionali che desiderano sfruttare le opportunità offerte dal mercato locale in Albania. Dopo l’esperienza albanese sono tornato in Italia per dedicarmi al multilevel marketing e ora eccomi in Hub Affiliations.

Che cosa ti ha convinto a sposare questo progetto e che cosa ti aspetti da questa nuova avventura con Hub Affiliations?

Sono davvero entusiasta di essere stato chiamato da Hub Affiliations a ricoprire il ruolo di COO. È un ambiente giovane e dinamico in cui intendo portare il mio bagaglio di esperienza per crescere insieme, senza tralasciare un aspetto che io ritengo essenziale in un team di lavoro: il divertimento. Il mercato dell’affiliation è simile a quello del multilevel marketing del quale mi sto occupando in quest’ultimo periodo e che in Italia sta andando molto bene.

In che modo contribuirai alla crescita di questo progetto?

Porterò la mia organizzazione all’interno di Hub Affiliations. Gestirò le attività e sarò un punto di riferimento per l’intero team, condividendo la mia esperienza e le mie competenze.

Che cosa ti piace di più del tuo lavoro? 

Conoscere nuove realtà, nuove modalità di lavorare delle aziende con cui entro in contatto. Mi piace poter dare una mano per migliorare o comunque fornire degli strumenti in mio possesso che possano essere un valido aiuto per le persone e le aziende con cui lavoro.

E che cosa cerchi nel tuo team di lavoro?

Persone dinamiche, divertenti, con le quali collaborare e dalle quali imparare.

Qual è stata la tua più grande sfida?

Ce ne sono state due: quella di lavorare da subito in proprio e l’avventura vissuta con Betadvisor.

Parlando di Betadvisor, quali successi ricordi di quell’esperienza?

È stata un’esperienza davvero gratificante. Sia perché ho avuto la possibilità di conoscere nuove realtà e nuove persone, sia perché ho gestito un team che è cresciuto molto in termini professionali nel corso del tempo.

Che cosa consiglieresti a giovani che vogliono intraprendere il tuo stesso percorso?

Io ho smesso di programmare tanto tempo fa, adesso faccio organizzazione. Per fare organizzazione nell’informatica è necessario conoscerne le basi e saper programmare.

Secondo te il Covid-19 come ha cambiato il settore del digital business?

Paradossalmente ha dato degli impulsi. Per fare giusto qualche esempio, pensiamo allo sviluppo dello smart working e all’incremento che hanno avuto gli acquisti online, l’ecommerce.