Il potere dei video: strategie di YouTube marketing

I video, si sa, hanno un enorme potere promozionale perché, rispetto ai testi scritti, riescono a catturare l’attenzione del nostro interlocutore, in misura maggiore. Per questo motivo, ricorrere a una strategia di YouTube marketing può fare la differenza per la tua azienda. Prima di analizzarne gli aspetti, però, vediamo insieme come funziona questo canale. Creare un canale Youtube Collegati alla pagina principale di YouTube e pigia sul pulsante Accedi presente in alto a destra. Nella schermata Scegli un account, fai clic sull’account Google che vuoi utilizzare per accedere su YouTube, inseriscine la Password, pigia sul bottone Avanti per poter accedere. Nel caso in cui tu non disponessi ancora di un account, nella schermata Scegli un account pigia sul pulsante Utilizza un altro account, premi sulla voce Altre opzioni e fai clic sull’opzione Crea un account. Compila tutti i campi richiesti con i tuoi dati e accetta i termini del servizio, così sarai pronto per iniziare. Dopo aver creato il tuo account, potrai passare alla creazione del il tuo canale YouTube. In che modo? È davvero semplice. Nella pagina iniziale del sito, pigia sulla tua foto in alto a destra (o sul cerchio con la sagoma di un omino, nel caso in cui non avessi ancora aggiunto la tua foto) e premi sulla voce Il mio canale. Se vuoi creare un canale con il tuo nome e cognome, verifica che i dati nei campi Nome e Cognome siano corretti e pigia sul pulsante Crea canale, altrimenti fai clic sull’opzione Utilizza un nome di una società o di altro tipo, inserisci il nome del canale nel campo Nome dell’account del brand e pigia sul pulsante Crea. Una volta creato il canale, puoi personalizzarlo. Basta pigiare, nel menu a sinistra, sulla voce Il mio canale per accedere alla pagina principale del tuo canale YouTube. Premi dunque sul pulsante Personalizza canale per accedere alla sezione di modifica e scegli una delle voci disponibili: Aggiungi la grafica del canale per impostare l’aspetto grafico; Aggiungi canali per inserire dei canali YouTube nella sezione Canali in primo piano e Aggiungi una sezione per definire il layout del tuo canale. Pigiando poi sulla rotella di ingranaggio puoi accedere alle impostazioni relative alla privacy,  aggiungere le schede Discussione e accedere alle impostazioni avanzate. Come caricare un video  Per caricare i tuoi video, nella pagina principale di YouTube fai clic sul pulsante Carica presente in alto e identificato dall’icona di una freccia. Pigia poi sulla voce Seleziona i file da caricare e dal tuo pc scegli il video da caricare su YouTube e l’upload si avvierà in automatico. Quando il video si sta caricando, puoi aggiungere le informazioni relative al video, inserendo Titolo, Descrizione e Tag, caricando una miniatura personalizzata che apparirà come immagine di copertina del video. Puoi anche impostare la privacy del filmato optando per una delle voci presenti: Pubblico per rendere il video visibile a tutti; Non in elenco che permette di visualizzare il filmato solo a chi ne conosce l’indirizzo URL; Privato visibile solo al proprietario e Programmato per impostare una data di pubblicazione. Oltre alla possibilità di caricare un filmato presente sul tuo computer,  puoi realizzare un video un diretta. Per farlo, ti basterà cliccare sul pulsante Carica presente in alto e nel box Live streaming presente a destra, fai clic sul bottone Inizia per preparare una trasmissione in tempo reale.  Come gestire i video Per gestire i video su YouTube, esiste una sezione chiamata Creator Studio. In particolare, consente di personalizzare il proprio canale, visualizzarne le statistiche e la reputazione, attivare alcune funzioni come la monetizzazione, il caricamento di video superiori a 15 minuti e la richiesta di un URL personalizzato per il proprio canale. Come si accede al Creator Studio? Pigia sulla tua foto in alto a destra e premi sulla voce Creator studio. La schermata principale si chiama Dashboard e mostra alcune statistiche del tuo canale come le visualizzazioni totali, gli iscritti al canale e alcuni dati degli ultimi 28 giorni. Inoltre, puoi visualizzare gli ultimi video caricati e gli ultimi commenti ricevuti, ma facendo clic sulla voce Aggiungi Widget puoi modificare la Dashboard scegliendo quali box visualizzare. Ecco le funzioni di Creator Studio: – Live Streaming che ti permette di gestire la trasmissione in diretta. – Community dà la possibilità di gestire i commenti che il pubblico ha lasciato ai video del canale. Tra le altre cose, è possibile rispondere ai commenti, approvare quelli in attesa di revisione o segnalarli come spam. – Canale serve a  visualizzare lo stato copyright e lo stato delle norme della community, ma anche per attivare le numerose funzioni di YouTube. È infatti possibile visualizzare lo stato di attivazione di funzioni come la Monetizzazione, il Live streaming, la Superchat, l’URL personalizzato, i Video di durata superiore. – Analytics è la sezione per tenere traccia delle statistiche del canale, nella quale è possibile visualizzare i video più visti e quelli che monetizzano di più.– Crea serve a  creare e scaricare brani musicali gratuiti da utilizzare nei video. – Gestione video per visualizzare l’elenco completo dei video caricati.  YouTube per le aziende Per ottenere successo su questa piattaforma, produci contenuto, non pubblicità.  Quando crei un video da caricare sul canale, chiediti perché il tuo target dovrebbe apprezzarlo e condividerlo. Sii creativo, originale e punta sulla qualità. Ricordati che YouTube è una community fatta di persone reali che amano interagire con altre persone reali. Per far sì che il legame con la tua azienda sì rafforzi, sarebbe opportuno se il pubblico vi può associare un volto, meglio se quello più rappresentativo dell’intera organizzazione. Il volto dell’azienda deve comparire il più possibile, nei video ma anche nell’header del tuo canale e nelle anteprime dei contenuti. Permetti al tuo pubblico di dare un’occhiata al dietro le quinte, di vedere un tuo progetto che prende forma o di scoprire come hai iniziato questo mestiere. La trasparenza crea valore aggiunto. Includi un link al tuo sito nella prima riga di ciascuna descrizione che redigi per i tuoi video e inserisci un link alla sezione Chi siamo del tuo sito nell’header del tuo canale. Anche se l’algoritmo di Google

Read more

Giacomo Arcaro,
growth hacker di successo

È uno dei consulenti di blockchain più pagati al mondo, growth hacker di successo, Giacomo Arcaro si  racconta ad Hub Affiliations e ci parla del settore in cui lavora, fortemente in crescita e sempre più legato al mondo del betting. «Servirebbe una moneta unificata – spiega Arcaro – che possa unire tutte le società di betting, così da poter trasferire i fondi nell’immediato, da una piattaforma all’altra. In questo modo i giocatori avrebbero sempre questi soldi a disposizione per essere cambiati in qualsiasi momento. Ci sarebbero tanti benefici come il trasferimento di queste monete dal proprio wallet a quello della compagnia». Parliamo di blockchain: ci racconti perché sta crescendo insieme a tutto ciò che è legato al mondo delle crypto?Ultimamente stiamo assistendo a una sfiducia verso il governo, le banche la politica. Una sfiducia verso tutto ciò che viene centralizzato. La blockchain, invece, si propone di decentralizzare, quindi di diffondere il potere su più piattaforme, su più elementi, su più nodi. In questo modo, non c’è più un capo che gestisce una serie di informazioni e una serie di documenti, ma è un insieme di nodi che si organizzano in modo autonomo per la gestione di queste informazioni, di questi dati. È dunque in un contesto del genere che sta esplodendo la blockchain. Un’esplosione che c’è stata a partire dal 2017 con tutte le ICO e ora sto avendo una crescita lineare.   Perché l’isola di Malta è diventata il centro della blockchain? Malta è definita la Blockchain Island. Il successo risiede nel fatto che ha un governo molto veloce, molto snello e prende decisioni in maniera molto rapida. Qualcuno lo ha  contestato per aver preso decisioni molto rapide ma ha avuto successo perché tutti i miei clienti nel 2017 si sono spostati a Malta. È stata proprio una decisione importante quella del governo maltese di rendere l’isola blockchain friendly. Grazie a questa decisione  sono stati spostati tutti gli eventi sull’isola, come l’AIBC Summit, che è stato poi quello più importante del mondo crypto blockchain. Parlaci di questi eventi importanti ospitati a  MaltaIl primo evento al quale abbiamo partecipato io e Giovanni Casagrande, che è uno dei miei soci insieme a Eloisa Marchesoni, è stato appunto il Delta Summit nel 2018 dove non eravamo chiamati come speaker ma ci siamo infilati di notte sul palcoscenico: abbiamo acceso le luci, abbiamo fatto finta di fare uno speech. È stato un evento importante, pieno di interventi utili alla crescita professionale e personale, perché abbiamo capito che oltre alla bolla della ICO, c’era un struttura che aiuta le industrie, le imprese a implementare progetti dirompenti. Abbiamo seguito tantissime aziende in tutto il mondo che sviluppano su tecnologia blockchain. Tra queste c’è  Hemelty un’azienda cambogiana che sta esplodendo in tutta l’Asia con il betting su base blockchain. Parliamo di  Growth Hacking: che cos’è e perché sta crescendo così tanto?Anche in Silicon Valley, le aziende stanno sempre più cercando il chief growth’s fischer, ossia il responsabile della crescita aziendale, rispetto al chief marketing officer. Il ruolo del growther è fondamentale perché è quello di far crescere l’azienda. Le aziende hanno bisogno di fare una crescita rapidissima, regolata, buona, sana per poi uscire e vendere. Il growther è la persona responsabile della crescita esplosiva di una start up e il growth hacking consiste in una tecnica, direi scientifica, di analisi di dati, studio, in cui si isolano i tentativi fallimentari e si esaltano e scalano i tentativi che poi hanno successo. Ci sono diverse teorie sul growth hacking. Ci sono le tecniche propugnate da sedicenti esperti, i quali sostengono di far crescere l’azienda, ma che però vivono in un monolocale di 15 metri quadri a Milano. E poi ci sono quelli che hanno clienti molto influenti,  molto benestanti che hanno giri di affari superiori ai 100 milioni e che girano in first class. Ed è questa la differenza. Se uno ha un monolocale di 15 metri quadri e gira con la Panda del 1992 non può proporre soluzioni milionarie ai clienti, non può vendere corsi. Soprattutto non ha bisogno di vendere corsi a 9,99 euro. Quindi growth hacking è una tecnica non convenzionale per la crescita del business. Ci sono corsi che si possono fare, ma la cosa migliore è leggere libri. Fra i libri interessanti, che mi hanno aiutato tantissimo c’è “Credimi! Sono un bugiardo” che racconta di come sono state generate fake news e come creare campagne a zero euro per imprese importanti e diffonderle sul web. In questo settore, così come in quello del betting e in tantissimi altri, ci sono persone che si autoprofessano growth hacker,  ma in realtà non possono esserlo perché tu in primis devi crescere sviluppare, avere un business profittevole. Anche tu stai per lanciare un libro. Ce ne parli?Si intitola “Hack it till you Make it” nel senso: Hackera quel meccanismo in modo che tu ce la faccia. È un po’ come ho fatto quella notte al Delta Summit, come quella volta in cui sono entrato in un aeroporto per chiedere un preventivo di un jet privato, ho fatto un’intervista a bordo e ho fatto credere di viaggiare su un jet privato. A distanza di un anno e mezzo, ce l’ho fatta veramente a raggiungere quello status, ma quello mi è servito ad avere il booking di eventi fighi dove volevano gente figa. Poi l’ho spiegato in una conferenza che era tutto quanto finto e la gente è impazzita. A proposito di conferenze, ci vuoi raccontare quante ne hai fatte in quest’ultimo anno e quale di questa  ricordi con più piacere?Prima del Covid, nel 2019 abbiamo preso un aereo ogni tre giorni. Di conferenze ne abbiamo fatte una quarantina. Il posto che mi è rimasto più in mente è Singapore, la nuova Dubai, dove tutto funziona,un luogo  fantastico. Ma gli eventi migliori sono tutti quelli organizzati a Malta, sia per la tipologia delle persone che per la qualità degli interventi.  Blockchain e betting. Che cosa immagini come scenario futuro: quali sono le applicazioni e, secondo te, quali saranno le coesioni tra questi due mondi in futuro?C’è un problema enorme

Read more

Scatti indimenticabili: come vendere foto online

Se pensi che alcune foto che hai scattato possano suscitare l’interesse del pubblico del web, potresti valutare l’idea di venderle su Internet per guadagnare. Per portare a termine questa missione, hai diversi strumenti che adesso vediamo insieme. Ricorda, però, che se decidi di vendere le tue fotografie ricorrendo a siti esterni, dovrai condividere i tuoi guadagni con le piattaforme che ti ospitano. Se invece hai un tuo sito web puoi provare a vendere i tuoi scatti in modo autonomo senza dover dividere il tuo guadagno.  Vendere foto online con Adobe Stock Tra le alternative  per vendere foto sul web, c’è Adobe Stock, il servizio che permette di acquistare foto da utilizzare nei progetti creati con i software della piattaforma Adobe Creative Cloud. Ti dà anche la possibilità di caricare le tue foto e venderle ottenendo guadagni con royalty del 33% per le foto e del 35% per i video. Ma come si utilizza Adobe Stock? Innanzitutto collegati alla sua pagina principale, dove potrai pigiare sul pulsante Vendi situato in alto a destra e, nella pagina che si apre, cliccare sul bottone Introduzione per creare il tuo Adobe ID. Nel modulo che ti comparirà sullo schermo,  dovrai specificare nome, cognome, indirizzo email, password e data di nascita. Subito dopo clicca sul tasto Registrati e segui tutte le istruzioni per completare la registrazione. Passa quindi a  caricare le immagini che vuoi vendere su Adobe Stock. Ti basterà pigiare sul link Sfoglia posto al centro della pagina e selezionare le immagini che vuoi vendere. In alternativa, puoi trascinarle nella finestra del browser, nell’area Trascina e rilascia i file. Non appena avrai caricato un’immagine, il servizio riconoscerà in maniera automatica la tipologia di file caricato e il contenuto presente nello stesso. Rispondi alla domanda Sono presenti soggetti o proprietà riconoscibili? cliccando su Sì o No e poi pigia su Invia per l’approvazione. Nel caso in cui l’immagine dovesse essere approvata dal team di Adobe e poi venduta, potrai guadagnare dalla vendita una piccola percentuale. Vendere foto online con iStockPhoto Un altro sito per vendere foto sulla Rete è iStockPhoto. È un servizio di microstock ideato dalla famosa agenzia fotografica americana GettyImages, che permettere di guadagnare con la vendita dei propri scatti ricevendo una percentuale sulla vendita pari al 15%, che può arrivare fino al 45% per i contributor esclusivi. Innanzitutto, collegati alla pagina ufficiale e clicca sul pulsante Fai domanda che si trova in basso. Subito dopo compila il modulo d’iscrizione proposto specificando il tuo nome, cognome, indirizzo email e il tuo Paese di residenza. Accetta poi  le condizioni d’uso del servizio. Si aprirà una pagina in cui dovrai pigiare sul pulsante (+) posto in corrispondenza della dicitura Foto per caricare fino a 15 scatti.  Passa poi a compilare i campi di testo Titolo della foto, Descrizione della foto  fornendo informazioni sull’immagine che hai caricato e pigia sul pulsante Aggiungi alla domanda. Non appena avrai cliccato sul bottone Invia, lo staff di GettyImages ti invierà un’email dicendoti che esaminerà il materiale che hai inviato e ti informerà riguardo all’accoglimento della tua domanda entro 30 giorni lavorativi. Vendere foto online con Shutterstock Shutterstock è un altro portale di microstock, disponibile anche come app per Android e iOS, che puoi utilizzare per vendere le tue fotografie. Il pagamento viene effettuato alla fine di ogni mese e non è richiesto il raggiungimento di una soglia minima prefissata. Il primo passo da compiere è quello di  collegarti alla pagina ufficiale e pigiare sul bottone Get started . Registrati dunque al servizio compilando il modulo che ti viene mostrato a schermo compilando i campi con il tuo nome completo e scegliendo il nome da rendere visibile agli altri utenti compilando il campo di testo Display Name. Fornisci l’indirizzo email con cui registrarti indicandolo nel campo di testo Email Address e indica anche la password d’accesso che vuoi usare.  Completa la registrazione per ricevere un messaggio all’indirizzo email con il quale ti sei registrato. Dovrai solo cliccare sul link Please click here to verify your email, così da convalidare l’indirizzo di posta che hai inserito. Nella pagina che si apre nel browser, pigia sul pulsante Next e compila il modulo che vedi a schermo fornendo le informazioni riguardanti il tuo indirizzo e il numero di cellulare e pigia nuovamente sul pulsante Next per proseguire. Eseguite queste operazioni, potrai caricare la tua prima immagine su Shutterstock. In che modo? Clicca sul pulsante rosso Upload images e segui le istruzioni che vedi a schermo per caricare una o più foto. Dopo aver caricato una o più foto, pigia prima sul bottone Next e poi su Start adding details per aggiungere informazioni su quanto hai caricato. Sarà il team di Shutterstock che esaminerà i tuoi contenuti e ti risponderà entro qualche giorno.  Vendere fotografie: tre pilastri Qualità, quantità e nicchia sono i tre pilastri su cui basare un buon metodo fotografico. Per poter vendere, infatti, i tuoi scatti devono catturare, colpire, suscitare l’attenzione dell’osservatore. Ricorda che le agenzie di microstock hanno standard di qualità elevati, quindi non puoi assolutamente trascurare questo aspetto che è legato alle tue competenze e all’attrezzatura che possiedi.  Inoltre, in questo modello di business è importante avere un flusso continuo e costante di materiale nuovo, quindi non trascurare la quantità. Mettiti alla ricerca di una nicchia dove ci sia poca concorrenza, poiché le agenzie sono sature di immagini di elevata qualità. L’unico modo per potersi distinguere, quindi, è quello di realizzare e proporre immagini in nicchie di mercato non ancora sature.  UN PICCOLO GLOSSARIO PER TE Microstock: È un modello di business relativo alla fotografia d’archivio (stock photography), cioè una banca d’immagini online che permette ai fotografi di vendere le loro opere a prezzi modici (micro).Royalty: La percentuale che l’editore versa all’autore di un’opera dell’ingegno (libro, canzone, disco, brevetto, ecc.) per ogni esemplare venduto, o comunque in percentuale sugli incassi (nel caso per es. del film), come diritto di autore.

Read more

Tinder Marketing: i casi di successo

Incontri online ma non solo. Tinder è la più famosa app per il dating ma può diventare anche un’ottima piattaforma per il Tinder Marketing, ossia la promozione del  tuo brand proprio sul social. Con le giuste strategie, Tinder si trasforma nel giusto canale per promuovere la tua attività. Vediamo insieme quali sono i presupposti e i casi di successo. Prima, però, ti consigliamo di leggere il nostro articolo Tinder, promuovere un brand con l’app degli incontri Perché fare Tinder Marketing I motivi per i quali potresti decidere di ricorrere a Tinder per fare marketing sono soprattutto due. Innanzitutto si tratta di una piattaforma ancora inesplorata: sono poche le che aziende che lavorano sull’app per cui c’è maggior possibilità che il target interagisca. Inoltre, in generale l’advertising è presente su Tinder e si diffonde a livello più ampio rispetto al solito. Strategie vincenti: i casi di successo Come abbiamo già detto, Tinder non è il canale pubblicitario sul web per eccellenza, ma numerose aziende  ne hanno compreso il potenziale: hanno messo in campo delle strategie vincenti, diventando casi di successo del Tinder Marketing in diversi settori. Tinder Food: Domino’s Pizza Domino’s Pizza, la nota catena di ristorazione internazionale ha creato un profilo “pizza” con un’immagine accattivante e ha iniziato a fare match con le persone utilizzando un tone of voice ironico in occasione di San Valentino. In particolare, la campagna  prevedeva conversazioni divertenti con i single in cui venivano regalati omaggi e offerte speciali per la “festa degli innnamorati”. I risultati della campagna sono stati strepitosi: oltre 700 match e più di 200mila utenti. Domino ha creato contenuti a tema anche su Facebook, Twitter e Instagram per sostenere l’iniziativa e coinvolgere le persone a matchare.  Tinder per il sociale: Amnesty International e Immigration Council of Ireland Per sensibilizzare sui diritti delle donne, Amnesty International ha realizzato una campagna utilizzando proprio Tinder. L’organizzazione non governativa internazionale, impegnata nella difesa dei diritti umani, ha avviato la campagna in Australia nel 2014 proprio in occasione della giornata internazionale della donna. In particolare, al posto delle foto profilo sono state inserite delle immagini con frasi che spiegavano che in tutto il mondo ci sono donne che non possono scegliere la propria vita. La campagna rimandava al sito Make a choice, dove era disponibile un quiz in cui agli utenti veniva chiesto di fare delle scelte su domande tipo “ti sposeresti per soldi o solo per amore?”. Con questi spot, Amnesty International  ha sottolineato che non tutte le donne possono scegliere il proprio partner. La campagna si è dunque servita di quello che è lo scopo del servizio offerto da Tinder per fare nuove conoscenze. L’iniziativa è stata davvero efficace e nel 2018 è stata riproposta anche in Italia.   Anche Immigration Council of Ireland nel 2016 ha scelto Tinder per sensibilizzare sul tema del traffico di sesso e alla prostituzione. In particolare, sono stati creati dei profili Tinder con foto di donne per raccontare le storie delle vittime della tratta e terminavano con una call to action per contribuire alle azioni promosse dall’organizzazione. “Your options are left or right”, “Sex trafficking victims have no options. You have the option to help end it now.” Tinder marketing in Italia: la punta di Algida Anche Algida ha scelto il  Tinder Marketing  per sponsorizzare il suo Cornetto con la campagna #TiHoPuntato. Il brand italiano specializzato nella produzione di gelati confezionati poneva una semplice domanda agli utenti:  A chi cederesti la punta del tuo cornetto? Tinder e la musica:  Jason Derulo E Dj Zedd Il Tinder Marketing è stato utilizzato anche per la promozione di album musicali. L’idea è venuta a Jason Derulo e Dj Zedd, che sono ricorsi alla sponsorizzazione creando uno specifico profilo Tinder sponsorizzato, Branded profile card, andando alla ricerca di matches. Non appena gli utenti hanno trovato il cantautore sulla piattaforma, hanno fatto swipe right: in questo modo si avviava il bot con la CTA per l’ascolto del brano oppure il download del cd. Tinder e tv: SpikeTv SpikeTv ha promosso uno show su Tinder con il profilo di Bruna, una prostituta brasiliana che racconta delle sue avventure in Italia. Il canale televisivo ha contenuti rivolti al pubblico maschile. Tinder e birra: Bud LightLa prima campagna video su Tinder è stata lanciata nel 2015 da Bud Light per promuovere il concorso “Whatever, USA”, la festa  esclusiva dedicata a 1.000 i fan. In particolare, lo spot invitata a swipare verso destra sul profilo di Bud Light per avere la possibilità di vincere un viaggio in direzione “location sconosciuta in cui si svolge la festa”. UN PICCOLO GLOSSARIO PER TE Match: Nel gergo di Tinder, quando si mette like a una persona e il like è ricambiato avviene il match (it’s a match!). Le due persone possono così iniziare a conversare in chat!Swipe: In senso letterale significa “strisciare sullo schermo”. Ogni volta che si vede il profilo di una persona si fa uno swipe verso destra se piace (corrisponde a un like) e a sinistra se non piace (corrisponde a un “ma anche no”).

Read more

Il potere dei backlink

Hai mai sentito parlare dei backlink? Sono dei link di ritorno, definiti anche incoming link o inbound link e sono collegamenti ipertestuali che altri siti concedono al tuo sito web. E perché sono così importanti? I link che inserisci nella tua pagina web sono fondamentali perché incentivano il tuo lettore ad approfondire un determinato argomento o attingere a risorse gratuite e siti di ogni genere, in modo veloce e diretto. Facciamo un esempio per capire meglio. Se sei intento a leggere un articolo relativo al marketing di affiliazione, potresti trovare dei link che rimandano ad acluni strumenti  gratuiti per lavorare online, semplicemente cliccando sul collegamento ipertestuale o link. Vediamo adesso come funziona l’interessante e utile mondo dei backlink. Prima di entrare nel vivo dell’argomento, però, ti consigliamo di legger il nostro articolo Link building, perché è importante per la SEO Come riconoscere un link  Quando ci troviamo a leggere  un testo online, puoi “sfogliare” le pagine del web proprio grazie ai link. Li puoi riconoscere  perché innanzitutto hanno un colore diverso rispetto al resto del testo e cambiano aspetto se ci passi sopra con il mouse. Ci sono diverse parti che costituiscono un link. Innanzitutto, c’è  l’anchor test che rappresenta uno dei componenti base del web, poiché consente di mantenere unita l’architettura dei link. Nello specifico si tratta del testo inserito tra i tag  del link ed è utilizzato per presentare e rendere cliccabile un link interno o esterno. C’è poi l’attributo href che comprende la URL della pagina di destinazione, che può essere una qualsiasi pagina HTML, un video, un’immagine, un PDF o altro. L’attributo rel, invece, ti dà la possibilità  di specificare che tipo di relazione esiste tra la pagina di origine con quella di destinazione e può essere utilizzato solo se viene inserito anche l’attributo href. Quanti tipi di link esistono Esistono diversi tipi di link che puoi utilizzare sul tuo sito web.  In particolare,  ci sono i link manipolativi o testuali che includono tutti  quei collegamenti che utilizzano un anchor test contenenti una specifica parola chiave. Sono utili per posizionare una pagina per una determinata keyword. Esistono poi i link da immagini che comprendono i collegamenti a un’immagine; i branded link, vale a dire una breve versione di un URL che consente di includere il nome del proprio brand. Questo ovviamente porta ad un aumento dell’autorevolezza e ad un’alta identificabilità del marchio. I link sitewide, invece, sono quei collegamenti che si posizionano in determinate parti della pagina di un sito e che tendono a ripetersi. Autorevolezza di un sito web: gli strumenti Ma perché i  backlink sono così importanti? Perché Google analizza tutti i link che rimandano ad un sito web, quindi maggiore sarà l’autorevolezza del sito che ti menziona e più elevato sarà l’apprezzamento che il motore di ricerca mostrerà nei tuoi confronti. Esistono diversi strumenti per valutare il grado di influenza di un sito. Tra questi, quello più utilizzato è Moz Open Site Explorer, semplice e intuitivo da usare. È uno strumento utile che ti fornisce il livello di autorevolezza e il numero di backlink. Puoi usufruire della versione gratuita soltanto per due link al giorno, mentre se vuoi sfruttare tutte le funzionalità devi ricorrere alla versione PRO. Da prendere in considerazione anche Linkody ideale per chi muove i primi passi, meno completo rispetto a Moz, fornisce il numero di backlink e indica i siti che ti menzionano. Anche in questo caso puoi utilizzare una versione gratuita per cinque link, per poi ricorrere alla versione PRO a pagamento. Nell’elenco dei tool che puoi utilizzare c’è anche Ahref, strumento utile ad analizzare i backlink di un sito web, molto conosciuto dalle web agency, SEO agency e agenzie di comunicazione di marketing. Rapporto tra backlink e SEO Come abbiamo già accennato, tra i fattori SEO più importanti per il posizionamento di una pagina web sui motori di ricerca ci il numero, la tipologia e la qualità dei link che la pagina riceve, in particolare dei backlink o inbound link. Tramite i backlink, infatti, la pagina ottiene una certa quota di valore dalla pagina da cui parte il link. Vediamo quali sono le caratteristiche attraverso le quali un link trasmette più o meno valore ad una pagina. Prima di ogni cosa, bisogna fare una distinzione tra i link interni, vale a dire provenienti dallo stesso sito, e link esterni che arrivano da altri siti. Il motore di ricerca conferisce maggior valore ai link provenienti dall’esterno rispetto a quelli che giugnono da risorse interne. Ciò non significa che i link interni non siano rilevanti, ma la popolarità di una pagina è strettamente legata a quanti siti la menzionano attraverso questi collegamenti.  L’anchor text è un fattore molto importante nella determinazione del valore trasmesso ad una pagina. È importante che qui vi sia presente una keyword rilevante e attinente rispetto alla pagina che riceve il backlink. Un elemento determinante nel definire il valore di un link è dato dall’autorevolezza e dalla popolarità della pagina risorsa. I motori di ricerca sono alla continua ricerca di pagine e collegamenti tra le varie pagine. Il motore di ricerca può assegnare un valore più alto a backlink più vecchi, che durano nel tempo e che sono permanenti, rispetto a backlink più giovani e freschi. Inoltre, il motore di ricerca prende in considerazione  la quantità dei link che dalla pagina risorsa vengono indirizzati ad altre pagine Web. Più sono i link che una pagina contiene, meno valore hanno questi link. È rilevante  anche la qualità delle pagine di destinazione di questi link. Se la pagina risorsa linka oltre che verso il nostro sito anche verso siti di basso valore o spam, il link ricevuto dalla nostra pagina sarà di scarso valore. Non è necessario  ricevere solo tanti backlink, ma riceverli da siti diversi. Inoltre, Google cerca di capire quanto il link sia pertinente dal punto di vista dell’argomento, a livello semantico. Infine, ma non per ordine di importanza, i motori di ricerca analizzano una pagina in base alle sue varie sezioni (header, sidebar, il footer, area del contenuto) e assegnano un peso diverso al contenuto in base alla sua posizione.

Read more

Tumblr,
la piattaforma di microblogging per il tuo business

Nonostante sia abbastanza datato, Tumblr è una piattaforma di microblogging ancora molto utilizzata, soprattutto da un pubblico giovanile. Nato nel 2007 e acquistato qualche anno da Yahoo, sul social network trovano spazio soprattutto immagini, disegni e Gif. Vediamo insieme come usare la piattaforma.  Dal simbolo della bussola a quello del fumetto: come funziona Tumblr Per registrarti a Tumblr, collegati innanzitutto alla pagina principale della piattaforma e premi sul pulsante Inizia posto al centro della Home Page. Compila quindi il modulo che hai davanti a te, indicando il tuo indirizzo email, la password e il nome utente che vuoi utilizzare. Prosegui premendo sul pulsante Registrati. Quando effettuerai il tuo primo accesso, ti verrà chiesto di scegliere almeno 5 blog da seguire, in base ai tuoi interessi. Clicca quindi sui blog tematici presentati e premi sul pulsante Next. Non appena avrai effettuato l’accesso, potrai visualizzare la la Dashboard, schermata iniziale relativa al flusso di contenuti multimediali pubblicati da altri utenti. Attraverso questa sezione potrai quindi visualizzare i post pubblicati dai blog che segui e interagire con essi. La dashboard ti servirà anche per iniziare a pubblicare contenuti sul tuo blog. Esistono infatti sette tipi di post che puoi condividere sul tuo blog creato su Tumblr. Nella Dashboard. Con il pulsante Testo puoi scrivere un post sul tuo blog di Tumblr e formattarlo, mentre utilizzando il pulsante Foto o Video potrai pubblicare un contenuto multimediale caricandolo dal computer o condividendolo tramite il suo link presente su Internet. Noterai poi i pulsanti Citazione e Chat che permettono di scrivere un contenuto testuale con una formattazione particolare, mentre Link e Audio permettono di creare un nuovo post sul proprio blog di Tumblr inserendo un URL o un file musicale. Tramite la Dashboard puoi visualizzare tutti i contenuti degli utenti seguiti e suggeriti, oppure puoi ricercare un contenuto desiderato utilizzando il motore di ricerca. Come si può interagire con un contenuto multimediale? Se clicchi sul pulsante con il simbolo dell’aeroplano di carta potrai inviare il contenuto di tuo interesse ad altri utenti e via messaggio privato. Cliccando sul simbolo di un fumetto, potrai commentare l’elemento di tuo interesse. Se invece farai clic sul pulsante con il simbolo delle due frecce potrai utilizzare lo strumento di reblog che ti dà la possibilità di condividere l’elemento pubblicato sul tuo blog di Tumblr. Con il simbolo del cuore potrai regalare un “mi piace”. Ci sono altri pulsanti che ti permettono di accedere ad altre funzionalità di Tumblr. Con il simbolo della bussola potrai visualizzare un’altra sezione di Tumblr ricca di contenuti pubblicati da altri utenti, in modo simile alla Dashboard. A differenza di quest’ultima, però, si tratterà di una visualizzazione legata solo agli argomenti di tendenza e ai relativi contenuti tematici più importanti. Mentre nel caso in cui tu volessi inviare messaggi privati agli utenti, ti basterà cliccare sul pulsante con il simbolo della busta.  Come funziona Tumblr sui dispositivi mobili  Puoi utilizzare Tumblr anche tramite applicazione gratuita per Android e iOS. Prima di tutto scarica l’app sul tuo dispositivo. Al termine dell’installazione, premi sul pulsante Apri per avviare l’applicazione di questo social network. Per iniziare a utilizzare Tumblr dovrai effettuare l’accesso con il tuo account: premi quindi sul pulsante Entra ed effettua l’accesso digitando i tuoi dati. Ad accesso effettuato, come prima cosa ti verrà mostrata la Dashboard e potrai interagire con i post. L’applicazione di Tumblr su Android e iOS  cambia solo nella posizione di alcuni pulsanti: per pubblicare elementi multimediali suo tuo blog dovrai premere sul pulsante con il simbolo della matita situato in basso. Si aprirà quindi un menu circolare nel quale potrai vedere i pulsanti per la condivisione di GIF, Link, Chat, Citazione, Audio, Video, Testo, le quali funzionalità sono identiche alla versione Web del social network. Perché utilizzare Tumblr per il tuo business Tra i principali vantaggi che Tumblr offre, c’è la possibilità di condividere i contenuti di un blog su un social. A Differenza di Facebook e altri social, infatti, l’utente non deve effettuare nessuna registrazione per visionare i contenuti postati. Questo è importante per il tuo business perché il contenuto di Tumblr viene indicizzato dai motori di ricerca e la visibilità del tuo sito aumenta così in modo notevole. Il link che da Tumblr rimanderà al sito dell’azienda è considerato da Google come link in ingresso per il tuo sito, così come ogni volta che il contenuto verrà ripostato.  Come sugli altri social, i contenuti possono essere ripostati dagli iscritti, per questo motivo è importante è essere sempre presenti così da avere un elevato numero di followers. La possibilità di condividere i contenuti anche sugli altri social, contribuirà la diffusione del brand, soprattutto nel caso in cui si lanci un nuovo prodotto. Oltre a inserire tag, alla possibilità di scrivere URL e dare i titoli, Tumblr fornisce anche una sitemap XML per favorire l’indicizzazione delle pagine. Una funzione basata sulla ricerca dei tag usati, permetterà di migliorare la visibilità dei contenuti condivisi. Molte aziende usano Tumblr per sviluppare il loro brand, sfruttando la possibilità di postare in modo veloce molti contenuti come foto, gif, video, citazioni, chat e dibattiti. Sono tutti contenuti che fanno accresere la social reputation.  UN PICCOLO GLOSSARIO PER TEDashboard: Dashboard, in italiano “cruscotto”,  si riferisce ad un insieme di oggetti grafici che, strutturati e visualizzati in una certa maniera, permettono di rendere accessibili a colpo d’occhio in tempo reale molte informazioni anche di diversa natura e complessità.Microblogging:  È una forma di pubblicazione costante di piccoli contenuti in Rete, sotto forma di brevi messaggi di testo, immagini, video, audio, segnalibri, citazioni, appunti.

Read more

Dai webinar ai social network,
l’importanza del Digital Learning

Per avere successo ed essere competitivi è necessario aggiornarsi, formarsi in modo continuo. E le aziende devono stare al passo coi tempi per stare dietro a tutti i cambiamenti e le innovazioni se vogliono avere un team preparato ad affrontare nuove sfide e raggiungere dunque insieme gli obiettivi. Anche se a prevalere è  la formazione in aula, il 75% delle aziende italiane ritiene che il Digital Learning sia più importante rispetto ai metodi tradizionali. Che cos’è il Digital Learning Secondo l’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, il termine Digital Learning indica una piattaforma integrata di canali e strumenti a supporto dei programmi di formazione – dai webinar ai social network, dalle applicazioni mobile per la formazione a iniziative di gamification – che permettono di formare in maniera più efficace le persone, utilizzando i mezzi più adeguati alla fruizione dei contenuti. Ma come può essere fruito questo approccio educativo? In modalità sincrona o asincrona, faccia a faccia, da remoto o sul posto di lavoro. Ninja, la piattaforma italiana per la digital economy Fra gli esempi più validi di formazione per le aziende ma anche individuale, c’è Ninja Marketing, la piattaforma italiana per la digital economy nata in Costiera Amalfitana nel 2004 da un’idea di Mirko Pallera e Alex Giordano. Si tratta di una risorsa valida per comprendere i cambiamenti in atto nel campo del marketing e della comunicazione, nell’innovazione tecnologica e sociale. Nel corso degli anni, Ninja Marketing, oggi Ninja.it, ha riunito creativi, professionisti del marketing, studenti di Scienze della Comunicazione, legati da un obiettivo comune: rinnovare il modo di comunicare delle aziende. Da sempre al primo posto fra i blog italiani di marketing, Ninja Marketing è oggi un magazine focalizzato sull’economia digitale e ogni giorno è visitato da da influencer, trend setter, early adopters,  imprenditori, manager di agenzie e aziende, pr, giornalisti, geek e appassionati del Web 2.0. Ninja Academy, la formazione per i professionisti della comunicazione Aiutare aziende e professionisti ad affrontare l’evoluzione sociale ed economica, trasferendo nuovi modelli, strumenti e tecniche di marketing e comunicazione. È questa la missione di Ninja Academy,  la scuola per formare i nuovi professionisti della comunicazione con un’ampia offerta formativa. Sono infatti numerosi i corsi di alta specializzazione sulle teorie e tecniche più avanzate del marketing tenuti da esperti del settore con modalità di formazione innovative ed esperienziali. Dai corsi base per apprendere i Fondamenti del Web Marketing fino a quelli  fino a quelli Avanzati e monografici per perfezionare la tua tecnica; dai Laboratori intensivi in Aula a contatto con i docenti fino ai Corsi “in house” progettati su misura e realizzati direttamente nella tua azienda. Ninja Academy offre percorsi di Specializzazione altamente professionalizzanti (Professional Diploma) ed Executive Master dedicati ai professionisti ma anche decine di Free Masterclass. Potrai scegliere la tematica del corso che risponde alle tue esigenze tra Content Marketing, Ecommerce, Performance Marketing, Social Media Marketing, Digital e Search Engine Marketing/Search Engine Optimimzation. Ad oggi sono oltre 80mila i professionisti formati da Ninja Academy. Perché Ninja Per centinaia di anni i Ninja vissero sulle montagne, dove si dedicarono allo studio delle leggi fondamentali della natura. Grazie a questa esperienza riuscirono a perfezionare un sistema di arti marziali con cui ottennero la reputazione di guerrieri invincibili. Utilizzavano tecniche non convenzionali come quelle dei guerriglieri, che in battaglia non cercano lo scontro frontale non avendo alcuna possibilità contro formazioni “regolari”. Con questo stesso principio il team di Ninja Marketing si deidica allo studio delle “tecniche segrete” del marketing. Come i Ninja, grandi osservatori della natura, l’approccio al marketing si basa su una profonda conoscenza del territorio: sullo studio “dal basso” della psicologia del target, dello spazio in cui si muove, dei codici che ne regolano il comportamento. Sono 10 i principi fondamentali della “Sacra scuola del marketing non convenzionale”: dal Brand DNA al Viral DNA, progetta la natura virale del tuo brand, prima di ogni cosa; dai Target alle Persone, non ci sono target da colpire, ma persone con cui risuonare; dagli Stili di Vita ai Momenti di Vita, dsci dall’ufficio ed entra nelle tribù e nei loro momenti di vita; dalla Brand Awareness alla Brand Affinity, non puoi piacere a tutti. Scegli e alimenta le tue affinità; dalla Brand Image alla Brand Reputation, non costruirti un’immagine, conquistati una buona reputazione; dall’Advertising all’Advertainment, non cercare di persuadere, ma diverti e stimola la conversazione; dal Media Planning al Media Hunting, cambia il tuo media planner con un “cool hunter” della comunicazione; dal Broadcasting al Narrowcasting, non ci sono solo i mezzi di massa, pensa a quanto è lunga la coda; dal Market Position al Sense Providing, non cercare un posizionamento sul mercato, ma il tuo senso nella società; dal Fare Comunicazione all’Essere la Comunicazione, quello a cui devi sempre aspirare è la coerenza dall’inizio alla fine.  UN PICCOLO GLOSSARIO PER TE Early Adopters: Sono utenti precoci, pionieri nell’utilizzo di un nuovo prodottoWebinar: Webinar è la combinazione di due parole. La parola “seminario”, in inglese “seminar”, e la parola “web”. Se si uniscono questi due termini, si ottiene la parola webinar, che letteralmente significa un seminario fatto attraverso il web.

Read more

Ecommerce e GDPR,
come gestire i contatti online

Il modo in cui le aziende e le altre organizzazioni trattano i dati personali è disciplinato da un regolamento europeo: Regolamento generale sulla protezione dei dati, GDPR, dall’inglese General Data Protection Regulation. Anche coloro che gestiscono un sito di e-commerce devono adempiere al GDPR, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei contatti online dei propri clienti. Ci sono una serie di regole da seguire per adeguarsi in modo corretto alla normativa sulla protezione dei dati personali. Vediamo insieme quali sono. I principi del GDPR I dati personali possono essere utilizzati da un’azienda, un’organizzazione o un professionista solo se sono acquisiti e gestiti nel rispetto dei principi del GDPR. Questo regolamento interessa tutti coloro che raccolgono e utilizzano liste di contatti online, in modo manuale o automatico, a scopo professionale. Sono inclusi in questa categoria quindi anche i gestori di un’attività di e-commerce o coloro che possiedono un sito web che contiene: moduli di registrazione utenti; sezione Commenti; moduli di contatto; strumenti di analisi del traffico; strumenti pubblicitari; strumenti di e-mail marketing o di funnel marketing. Per dati personali si intendono sia tutte le informazioni che consentono di identificare una persona, ad esempio nome ed e-mail, sia la combinazione dei dati che permette di identificare l’utente che naviga sul web. Ne consegue che anche i cookie impiegati per trattare dati personali rientrano nel GDPR, quindi il loro  trattamento deve rispettare i principi dello stesso regolamento.  Principio di liceità e correttezza:  Si possono trattare i dati personali solo nei casi indicati dal Regolamento, come l’adempimento contrattuale e il consenso informato; Principio di trasparenza: È necessario comunicare  in modo chiaro e comprensibile lo scopo e le modalità con cui sono utilizzati i dati dell’interessato; Principio di limitazione delle finalità: I dati devono essere raccolti soltanto per determinate finalità e trattati in modo compatibile con quelle finalità; Principio di minimizzazione: Occorre limitare i dati richiesti allo stretto necessario richiesto per lo scopo del loro trattamento; Principio di esattezza dei dati: I dati raccolti dovranno essere esatti e, nel caso in cui fosse necessario, aggiornati; Principio di limitazione della conservazione: I dati potranno essere conservati solo per il tempo necessario a raggiungere lo scopo del loro trattamento; Principio di integrità e riservatezza: I dati dovranno essere sempre trattati in modo da garantire una sicurezza adeguata a proteggerli dall’utilizzo illecito o non autorizzato. Privacy policy e Cookie Policy Il GDPR prevede che  l’informativa della privacy e-commerce deve rendere noto all’interessato: le finalità e le modalità del trattamento cui sono destinati i dati; la natura obbligatoria o facoltativa del conferimento dei dati; le conseguenze di un eventuale rifiuto di rispondere; i soggetti o categorie di soggetti ai quali possono essere comunicati i dati personali, o di coloro che possono venirne a conoscenza in qualità di responsabili o incaricati; i diritti dell’interessato, ex art. 7 Regolamento UE; gli estremi identificati del titolare e, eventualmente, del rappresentante e del responsabile. Dopo che l’interessato  seguito ha preso visione dell’informativa, si passa all’acquisizione del consenso, mediante la firma di un modulo. È  dunque necessario  dotarsi di sistemi che diano prova che il consenso sia stato reso esplicitamente, come un form in una casella opzione da spuntare o del sistema double opt-in, che si caratterizza per la verifica a due passaggi, ovvero comporta l’inoltro di un link di conferma per e-mail, accedendo a quest’ultimo si attiva il servizio richiesto. Nel caso di mancata informativa sui cookie, la sanzione amministrativa può arrivare fino a 120mila euro. Per evitare ciò ed essere in linea con i principi del GDPR, è necessario che la politica dei cookie abbia una serie di requisiti: offrire informazioni chiare su come i cookie saranno utilizzati; fornire panoramica e responsabilità per i cookie sul sito; richiedere il consenso con un’azione affermativa; possibilità di ritirare il proprio consenso in qualsiasi momento, ovvero consentendo l’accesso all’utente al proprio stato di consenso, al fine di modificarlo o ritirarlo; rinnovare il consenso ogni 12 mesi; accessibilità, da intendersi come linguaggio chiaro e facilmente comprensibile per gli utenti, per consentirgli di comprendere e scegliere; consenso preventivo, prima dell’impostazione dei cookie, per far sì che vengano memorizzati solo quelli necessari; archiviazione dei consensi, al fine di provarli in sede di controllo. Come adeguare il proprio sito Da un punto di vista tecnico, è necessario assicurarsi che tutti i componenti del sito di e-commerce siano conformi al GDPR. Uno degli ostacoli più grandi può essere rappresentato dai plugin che installano cookie di profilazione. Ci sono tre tipi di cookie identificati dal legislatore: tecnici, quelli di statistica e quelli di profilazione. Nel caso in cui  il sito di e-commerce installi solo cookie tecnici non occorre chiedere il consenso preventivo. Se invece si usa un software di analisi del traffico, è possibile evitare di chiedere il consenso preventivo solo se:  l’indirizzo IP venga reso anonimo; le funzionalità di profilazione come fascia di età, interessi e via dicendo vengano disattivate; l’identificazione dello user ID venga disattivato; la condivisione dei dati con altri prodotti Google venga disattivata. I cookie di profilazione sono utilizzati per creare il profilo degli utenti così da utilizzare queste informazioni per proporre messaggi pubblicitari mirati in base alle preferenze di ricerca effettuate dallo stesso utente durante la navigazione su Internet. Proprio per questo motivo, la normativa prevede che l’utente debba essere informato preventivamente sull’uso di cookie e dare il suo consenso prima di accedere al sito web. Sul sito web deve essere presente l’informativa breve visibile all’utente nel momento in cui accede al sito e quindi deve essere posizionata in home page. Tale informativa breve deve contenere una serie di indicazioni: che il sito utilizza cookie di profilazione al fine di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dall’utente nell’ambito della navigazione in rete; il link dell’informativa estesa, ove vengono fornite indicazioni sull’uso dei cookie tecnici e analytics, viene data la possibilità di scegliere specifici cookie da autorizzare; indicazione con le diverse caselle di scelta del consenso all’uso dei cookie. UN PICCOLO GLOSSARIO PER TE Cookie: È un piccolo file di testo che viene memorizzato sul dispositivo dell’utente quando questo naviga su determinati siti web

Read more

Twitter for business,
come aumentare la popolarità del tuo brand

Nato nel 2016, Twitter è un social network il cui nome è legto al verbo inglese “to tweet” che significa “cinguettare”. Si tratta di una piattaforma gratuita di microblogging che permette di condividere messaggi della lunghezza massima di 140 caratteri. È il posto in cui gli utenti si connettono alle loro passioni, condividono opinioni e vanno alla scoperta delle novità. Ma è uno strumento utile per le aziende? La risposta è “sì”. Vediamo insieme perché.  Twitter: i vantaggi per le aziende Le aziende possono utilizzare Twitter per espandere la loro copertura e connettersi con clienti nuovi e quelli già esistenti.  Innanzitutto ti permette di scoprire cosa sta succedendo nel tuo settore, nella tua comunità e nel resto del mondo. Puoi utilizzare la ricerca di Twitter per visionare le conversazioni in corso più rilevanti ed eventualmente intervenire. Twitter ti dà la possibilità di aumentare la popolarità del tuo brand, incrementare l’impatto delle tue iniziative di marketing attraverso la comunicazione costante con i tuoi follower. In questa missione può aiutarti Twitter Ads, la piattaforma pubblicitaria del social network. Twitter si conferma come il luogo ideale per offrire assistenza ai clienti, poiché in questo spazio virtuale spesso gli utenti parlano dei prodotti che utilizzano. Supportare il cliente in modo veloce è fondamentale per sviluppare la tua reputazione aziendale e stabilire delle relazioni solide.  Il linguaggio di Twitter Prima di intraprendere questo viaggio nel mondo di Twitter, è importante comprendere i termini utilizzati per interagire con il tuo pubblico, in modo corretto ed efficace. Vediamo insieme quali sono i termini che indicano le relative funzioni per interagire con questo social network.  Tweet:  È un messaggio pubblicato, della lunghezza massima di 140 caratteri, che può contenere testo, foto, link e video. Risposta: È la funzione alla quale puoi accedere attraverso il tasto “rispondi”, che ti permette proprio di replicare al Tweet di qualcuno.  Retweet: È  la condivisione di un Tweet  di un altro utente con i tuoi follower. Puoi cliccare sul pulsante Retweet per condividere il Tweet com’è oppure citare il Tweet per aggiungere un tuo commento.  Mi piace: È un modo per esprimere apprezzamento verso un Tweet. Puoi utilizzarlo anche per salvare un Tweet e ritrovarlo in modo semplice. Tocca l’icona a forma di cuore per mettere Mi piace a un Tweet per far sapere all’autore che hai apprezzato il suo contenuto.  Hashtag: È una parola, o una frase senza spazi, preceduta dal simbolo del cancelletto #. Gli hashtag sono usati per organizzare conversazioni e per rendere facile trovare tutti i contenuti correlati a un determinato argomento. Puoi cliccare su un hashtag per accedere ai risultati di ricerca per quel termine. Le parole che costituiscono un hashtag che diventano molto popolari rappresentano spesso Argomenti di Tendenza. Menzione: È la funzione che ti permette di portare un Tweet all’attenzione di un’altra persona includendo il suo @nomeutente nel tuo messaggio proprio attraverso l’utilizzo del simbolo della chiocciola @.  Perché utilizzare una menzione? Per fare una domanda a qualcuno, ringraziare o semplicemente per evidenziare un contenuto.  L’importanza di creare un profilo d’impatto e unico Il tuo profilo è il tuo biglietto da visita e deve riflettere l’identità della tua azienda. Devi quindi porre particolare attenzione alla creazione dello stesso e alla cura di ogni singolo elemento. Ricordati che ti stai mettendo in mostra, stai comunicando chi sei e che cosa fai al mondo intero. In particolare, sono cinque le parti cui prestare attenzione. Il @nomeutente di Twitter: Conosciuto come identificativo, è l’unico modo per farsi riconoscere su Twitter. Può contenere fino a 15 caratteri e deve essere un nome che aiuti gli utenti a trovarti in modo semplice. Il tuo nome compare sopra al tuo nome utente: possono essere uguali, ma non è una regola. La foto del profilo: L’impatto visivo è fondamentale. Le immagini sono quelle che colpiscono di più gli utenti e quindi i potenziali clienti. Quindi, scegli una foto del profilo che rappresenti l’azienda o il brand e che si adatti bene a uno spazio piccolo.  La bio: In questo spazio di 160 caratteri puoi comunicare agli utenti perché la tua azienda è differente dalle altre, perché dovrebbero seguirti e diventare tuoi clienti. È dunque necessario inserire informazioni utili: la località in cui si trova la tua azienda, l’orario di apertura e un link al tuo sito Web.  L’immagine di intestazione: È un po’ il manifesto della tua azienda, in cui presentare prodotti, usare una grafica con del testo o far conoscere i tuoi dipendenti. Si tratta di un’immagine che va cambiata in modo periodico per mostrare promozioni, eventi o notizie su quello che vendi.  Il Tweet sul profilo:Fissa il Tweet che ritieni più importante in cima alla tua cronologia. Per farlo ti basterà cliccare sull’opzione “Altro” sul Tweet che desideri fissare e selezionare “Fissa sulla pagina del profilo”.  Dimensioni delle immagini: Per avere una migliore visualizzazione delle immagini che carichi sul tuo profilo, la dimensione consigliata per quella del tuo profilo è 400×400 pixel. L’immagine viene ridimensionata per essere adattata. La dimensione consigliata per un’immagine di intestazione di Twitter è 1500×500 pixel. Su smartphone, viene ritagliata con un formato 2:1. Usa un file GIF o PNG per immagini vettoriali e icone. Per le foto, carica un file JPG o PNG. Quanto contano i tuoi follower I tuoi follower sono preziosi per consolidare il tuo brand e la tua reputazione aziendale anche sul web. Quando qualcuno inizia a seguirti su Twitter, non solo desidera vedere i tuoi Tweet, ma compie una serie di azioni che creano valore alla tua azienda. Per costruire una community di follower di Twitter di valore inizia a promuovere ovunque il tuo nome utente, aggiungi un pulsante Segui al tuo sito Web, includi un link al tuo profilo di Twitter nella firma della tua email e promuovilo sui materiali offline, come i biglietti da visita. Cerca gli hashtag legati al tuo settore e al tuo pubblico: sceglili con cura e usali per introdurti nelle conversazioni e farti notare e segui gli influencer che possono aiutarti a fare passaparola sulla tua azienda. Porta online i tuoi sostenitori

Read more

Google Drive, come utilizzare il servizio di cloud storage

Molto spesso, nel tuo lavoro, ti sei accorto che hai avuto bisogno di condividere dei file con i tuoi colleghi e hai impiegato un po’ di tempo per portare a termine questa missione. Con ogni probabilità, questo è avvenuto perché non avevi mai utilizzato Google Drive, forse ne avevi soltanto sentito parlare. Si tratta di un noto servizio di cloud storage che permette di caricare file online per condividerli con altre persone. Vediamo insieme come funziona questo prezioso strumento che ti darà un grosso aiuto e ti farà risparmiare un bel po’ di tempo.    Primo step: creare un account Google Per poter utilizzare Google Drive, il primo passo da compiere è creare un account Google. In assenza di quest’ultimo è impossibile utilizzare il servizio di cloud storage sviluppato dalla società di Mountain View. Al di là di Google Drive, comunque, avere un account Google è necessario per utilizzare tutti gli altri servizi Google come Gmail e Youtube.  Creare un account Google è semplicissimo: collegati alla pagina principale e clicca sulla voce Accedi in alto a destra. Clicca poi sulla voce Altre opzioni e subito dopo sul pulsante Crea un account. Ti basterà compilare il  modulo mostrato sullo schermo e seguire le indicazioni. Un po’ di pazienza e il gioco è fatto: hai a disposizione il tuo prezioso account Google.  Come accedere a Google Drive Per utilizzare Google Drive, collegati alla home page del servizio e clicca sul pulsante Vai su Google Drive per effettuare l’accesso al servizio tramite il tuo account Google. Quando utilizzi il servizio per la prima volta, all’accesso ti comparirà un breve tutorial che ti spiega alcuni dettagli. Per lo storage di foto e documenti hai a disposizione uno spazio di archiviazione online con 15 GB gratuiti. Nel caso in cui esaurissi questo spazio, puoi espanderlo a pagamento con un abbonamento al servizio Goo (1,99 euro al mese) a un massimo di 30 TB (299,99 euro al mese). Google Drive è uno strumento utilissimo perché ti permette di caricare dei file per crearne copie di backup accessibili online da qualsiasi computer. Puoi anche creare delle cartelle. Tutti i file caricati possono essere condivisi in modo semplice con altri utenti.  Come caricare file e cartelle  La prima cosa da fare per condividere un file  è premere sul pulsante Nuovo in alto a sinistra. Puoi scegliere Cartella, per creare una nuova cartella su Google Drive, Caricamento di File, per caricare su Google Drive un file dal tuo computer,  e Caricamento Cartella, da utilizzare per caricare direttamente una cartella di file da archiviare su Google Drive. Puoi quindi selezionare l’opzione che desideri a seconda di quello che ti serve eseguire e aspettare che il file o la cartella di file vengano caricati su Google Drive. Per caricare file o cartelle con Google Drive puoi anche utilizzare il drag and drop, ovvero quell’azione che prevede il fare clic su un file dal tuo computer per poi trascinarlo nell’area centrale di Google Drive che hai aperto tramite browser Web. Una volta che il tuo documento o la tua cartella saranno caricati, compariranno nella sezione principale di Google Drive che si chiama Il mio Drive.  Come condividere file e cartelle    Adesso che hai imparato a caricare file e cartelle, devi compiere il passo successivo: condividere i tuoi lavori con altre persone. È più semplice di quanto pensi. Innanzitutto individua il contenuto da condividere e cliccaci su con il tasto destro del mouse: si aprirà il menu con le opzioni di condivisione di Google Drive.  Ti basterà cliccare sulla voce Condividi rappresentata dal simbolo di un omino. Davanti a te si aprirà una schermata dove indicare il nome o l’indirizzo di posta elettronica della persona al quale desideri condividere il file. Digita quindi questo dato nel campo di testo Persone presente nella schermata Condividi con altri utenti. Nel menu laterale compare il simbolo matita che ti permette di modificare alcune opzioni di condivisione. In particolare, puoi scegliere se la persona o le persone con cui stai per condividere file possono modificare, commentare o soltanto di visualizzare.   Come funziona Backup e Sincronizzazione Backup e Sincronizzazione, client ufficiale per desktop di Google Drive, è uno strumento molto utile che ti dà la possibilità di sincronizzare online tutti i file presenti sul tuo PC. Collegati a questa pagina web e clicca sulla voce Scarica Backup e Sincronizzazione e poi su Accetta e scarica. Dopo averlo scaricato, esegui il file cliccandoci su. Il software si installerà in maniera automatica e ti basterà  premere sul pulsante Inizia. Effettua il login al tuo account Google, inserendo la tua email e la tua password. Nella schermata Il mio Laptop,  potrai scegliere le cartelle da sincronizzare online su Google Drive. Per proseguire, premi su Avanti. Nella schermata successiva, inoltre, scegli se sincronizzare tutte o solo alcune delle tue cartelle di Google Drive in locale sul tuo PC e premi poi su Avvia.  Puoi trascinare il file presente nel tuo PC nella finestra di Esplora Risorse > Google Drive che hai aperto. Una volta che il file si sarà caricato nella cartella in cloud, fai clic su di esso con il tasto destro del mouse. Scegli poi la voce Google Drive e fai poi clic sulla voce Condividi dal menu che visualizzi a schermo. Come utilizzare Google Drive sui dispositivi mobili Puoi utilizzare Google Drive anche dal tuo smartphone o tablet, scaricando l’applicazione da App Store o Google PlayStore. Per condividere un file con Google Drive dai dispositivi mobili devi fare tap sul file da condividere e poi sull’icona con il simbolo di tre puntini che si trova in alto. Subito dopo scegli la voce Aggiungi persone dal menu che visualizzi e scegli quelle  con cui condividere il file. IL GLOSSARIO DI GOOGLE DRIVE Cloud Storage: Cloud, termine inglese che significa nuvola, è uno spazio di archiviazione personale, chiamato anche cloud storage. È accessibile in qualsiasi momento e in ogni luogo utilizzando una qualunque connessione ad Internet.Drag and Drop: Termine di derivazione inglese che indica Trascinare (Drag) e Rilasciare (Drop). Il drag and drop è l’azione con cui è

Read more