Funnel Marketing,
il viaggio del cliente attraverso un imbuto

Hai mai sentito parlare di funnel marketing o canalizzazione di marketing? Si tratta di una strategia efficace per far crescere il tuo business. Prima di vedere nello specifico di che cosa si tratta, ricorda che l’obiettivo principale della tua azienda è quello di vendere e che hai un tuo target di riferimento che va analizzato per costruire l’identikit del “cliente ideale”. Ora vediamo insieme i dettagli di questa strategia.  Dal riconoscimento del problema alla decisione di acquisto: il viaggio dell’utente-cliente Indipendentemente dal tuo tipo di business, il viaggio dell’utente fino all’acquisto di un prodotto è composto da alcune fasi.Problema/necessità di riconoscimento: è sempre lo stato emotivo dell’utente a mettere imoto la decisione d’acquisto. Si tratta del bisogno di risolvere un problema e il riconoscimento dello stesso. Ricerca delle informazioni: in questa fase l’utente cerca informazioni attraverso i motori di ricerca. Valutazione delle alternative: è la tappa in cui l’utente valuta le diverse strade che ha a disposizione prima di scegliere quella che ritiene essere la soluzione al suo problema. Decisione d’acquisto: è il momento della conversione, perché l’utente decide di acquistare il tuo prodotto o servizio e quindi si trasforma in cliente. Comportamento post acquisto: dopo l’acquisto i clienti non vanno lasciati soli. Anzi, l’azienda è chiamata a mettere in atto una serie di comportamenti per conquistare la fiducia del cliente. In particolare, assistenza cliente, chat, email personalizzate. Si tratta di una fase fondamentale perché un cliente soddisfatto tende a condividere la sua esperienza con altri utenti. Funnel, imbuto di marketing La parola funnel significa imbuto. L’imbuto di marketing è un flusso che ti dà la possibilità di visualizzare tutte le fasi  che i consumatori attraversano prima di comprare il tuo prodotto o servizio. Con questo strumento l’azienda riesce quindi a schematizzare il processo di acquisto e capire il viaggio che il cliente compie, così sarà più semplice intercettarlo. Il vantaggio principale di questo processo, introdotto nel 1910 da John Dewey, è legato alla possibilità di ricavare dati misurabili per ogni sua fase. Ovviamente il numero degli utenti in entrata non corrisponde a quelli che si trasformano in clienti, poiché alcuni abbandoneranno il percorso. Proprio per questo motivo la fase finale corrisponde al punto in cui l’imbuto si stringe. La canalizzazione di marketing dà risultati concreti soprattutto sulla Rete, quando si tratta di  e-commerce, siti web e landing page, dove puoi tracciare gli spostamenti degli utenti e avere a disposizione metriche da analizzare. Come funziona il Funnel Marketing La parte alta dell’imbuto rappresenta la fase iniziale della canalizzazione, ed è più ampia rispetto a quella finale. Si tratta di una fase in cui i tuoi potenziali clienti,o lead, entrano in contatto con il tuo brand e iniziano a conoscere quello che la tua azienda offre. Come accennato in precedenza, non tutti si convertiranno in clienti, poiché qualcuno abbandonerà il percorso prima. Ma tu non devi scoraggiarti per questo. È un processo naturale. Devi soltanto mettere in atto strategie efficaci per far sì che un buon numero di utenti si trasformi in clienti. Perché è necessario conoscere le fasi della canalizzazione? Per ridurre il numero di abbandoni e condurre il maggior numero di utenti possibile nell’ultima fase dell’imbuto: quella strategica, dove avviene la vendita.  Attenzione, attua strategie differenti in ogni fase della canalizzazione di marketing. Sarà un modo per attirare il tuo potenziale cliente e accompagnarlo per mano nel punto in cui l’imbuto si stringe, perché questo è il tuo obiettivo. Devi sapere che i clienti si distinguono in: lead qualificato di marketing (MQL) e lead qualificato per le vendite (SQL). Il primo è un potenziale cliente che ha dimostrato un interesse tale da far pensare che si possa trasformare in un acquirente, mentre il secondo dimostra interesse ed è identificato dai venditori come un’opportunità. In questa fase il lead entra in un vero e proprio processo di vendita, una strategia dedicata a chiudere la vendita. In questa fase il lavoro passa alla forza vendita dell’azienda che valuta il suo interesse reale e, se questo lead è davvero interessato, lo trasforma in acquirente. Le fasi del Funnel Marketing In base al tipo di rapporto che si stabilisce tra azienda e consumatore, l’utente può essere: Lead, un individuo o un ente potenzialmente interessato al tuo prodotto o servizio; Prospect, un individuo o un ente altamente interessato al tuo prodotto o servizio; Acquirente/Cliente, un individuo o un ente che acquista o ha acquistato un tuo prodotto o servizio. Queste tre figure occupano posizioni diverse e progressive nell’imbuto di conversione che può essere diviso in tre livelli di profondità: Top of the Funnel (TOFU), la parte superiore dell’imbuto Middle of the Funnel (MOFU), la parte centrale Bottom of the Funnel (BOFU), l’ultima parte dell’imbuto Spetta a te il compito di comunicare con il tuo utente in modo efficace per portarlo attraverso ogni fase fino a quella finale della conversione. Il funnel marketing può seguire la formula AIDA, acronimo di: Attenzione: attira l’attenzione del tuo utente con una buona headline, attraverso immagini originali e divertenti, capaci di fermare l’occhio, con video dal contenuto unico o altamente professionali; Interesse: coinvolgi le persone attraverso una strategia di Content Marketing, raccontando storie, trasmettendo emozioni o dando qualcosa di utile, come consigli su come utilizzare un prodotto o guide; Decisione: stimola il desiderio, aiuta le persone ad immedesimarsi e a capire il vantaggio che avrebbero acquistando il tuo prodotto o servizio; Azione: se hai svolto bene le azioni precedenti, a questo punto otterrai qualche informazione dall’utente, che si trasformerà in lead e entrerà a far parte dei tuoi potenziali clienti. La fase TOFU  rappresenta il momento in cui una persona capisce di avere un problema o un bisogno che deve essere soddisfatto ed è quella più impegnativa a livello di marketing. Infatti in questo momento dovrai raccogliere tutte le informazioni sul tuo pubblico, dagli interessi al comportamento online. Devi riuscire a portare il potenziale cliente sul tuo sito o alla tua pagina di vendita, con strategie di marketing, campagne e uso della SEO. Nella fase MOFU, il potenziale cliente cerca le

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Hashtag strategy,
come scegliere le etichette giuste

Oggi le aziende riconoscono l’importanza degli hashtag come strategia di marketing digitale, per far sì che i loro contenuti siano visti dal maggior numero di utenti del web e diventino virali. Bisogna abbandonare l’idea che il tutto avvenga nell’immediato, ci vuole tempo e pazienza affinché un hashtag garantisca il raggiungimento di più persone. Vediamo insieme come funziona questo mondo.  I vantaggi degli hashtag  Gli hashtag sono etichette, da hash che significa “cancelletto” e tag che significa “etichetta”, utilizzati sui social media per facilitare la ricerca di un argomento o di un determinato contenuto. Da semplice strumento di ricerca, però, con il tempo gli hashtag sono diventati importanti veicoli di marketing utilizzati dalle aziende per creare conversazioni sul proprio brand e campagne di marketing, dai professionisti per mostrare i propri contenuti, dai singoli per scoprire nuove tendenze, identificarsi in una community e collegarsi ai propri interessi. Esistono diversi tipi di hashtag: i Branded Hashtag costituiti dal nome dell’azienda o di un prodotto, oppure di una campagna di marketing; i Community Hashtag che identificano un interesse comune ad un gruppo di utenti; quelli più generici, creati per raggruppare contenuti virali per essere utilizzati il più possibile dagli utenti. Ricordati che è necessario usare in modo corretto gli hashtag perché può aiutarti a migliorare la visibilità dei tuoi contenuti. Utilizzali in modo responsabile, senza esagerare perché troppi in un post potrebbe penalizzare il tuo posizionamento. In conclusione, gli hashtag servono a semplificare la ricerca di contenuti; aiutare gli utenti di Internet a trovare i contenuti; tenere traccia delle conversazioni; migliorare la visibilità dei post; raggruppare e facilitare il tracciamento degli argomenti.  Gli hashtag e le piattaforme Sapevi che gli hashtag sono nati su Twitter? Su questo social sono utilizzati per raggruppare gli argomenti di tendenza all’ordine del giorno (trending topics). Sulla sidebar sono mostrati gli hashtag più popolari del momento. Puoi anche cercare un hashtag nell’apposita barra di ricerca dove potrai  scegliere l’opzione “Top” che mostra i post più rilevanti e popolari (anche di utenti che non segui); “Tutto” che ti mostra tutti i tweet che stanno usando l’hashtag in tempo reale mentre “Gente che segui” mostra i risultati legati agli utenti che segui. Se vuoi approfondire l’argomento, puoi leggere l’articolo Twitter for business, come aumentare la popolarità del tuo brand. Su Facebook gli hashtag non hanno riscosso particolare successo. Tuttavia, anche su questa piattaforma possono trovare utilità. Se clicchi su un hashtag, sarai condotto ad una pagina che elenca tutti i risultati più rilevanti che contengono l’hashtag usato. Utilizzane uno, massimo due di tipo branded, per identificare la tua attività. Su Instagram, invece, gli hashtag possono davvero fare la differenza, perché ti permettono di raggiungere nuovi pubblici. Puoi usarne fino a 30 per ogni post, ma un numero alto può penalizzare il posizionamento. Hai anche la possibilità di seguire tutta una lista di hashtag attinenti al tuo brand proprio come se si trattasse di un profilo e questo può esserti utile a scoprire quali sono le tendenze di settore. Nella story di Instagram l’hashtag ti permette di far scoprire il tuo account a chi ancora non ti segue: se coinvolgente il tuo contenuto comparirà nella parte superiore della pagina che riporta i risultati di ricerca del tag menzionato. Puoi anche creare da solo un hashtag, usando il nome della tua attività o legando l’hashtag ad una campagna o prodotto da te promosso o venduto. Approfondisci l’argomento con la lettura del nostro articolo Instagram Ads, come funziona la pubblicità sul visual social. Non tutti sanno che anche su LinkedIn gli hashtag sono un valido strumento per dare visibilità ai post. Sono stati introdotti nel 2018, in ritardo rispetto ad altre piattaforme, e si muovono in un modo diverso rispetto al tradizionale. Essendo infatti LinkedIn una piattaforma professionale, è importante che gli hashtag si mantengano su questo tenore. Ti consigliamo la lettura del nostro articolo LinkedIn, come funziona il social dedicato al mondo del lavoro.  Se invece vuoi utilizzare al meglio gli hashtag su Pinterest sappi che prima di pubblicare un nuovo contenuto dovrai fare una ricerca per capire dove posizionarlo e quali sono gli hashtag migliori da mettere in descrizione. Non solo è importante sapere come usare gli hashtag su Pinterest ma anche quanti se ne possono usare: il centro assistenza consiglia di non inserirne più di 20. In generale vanno inseriti alla fine della descrizione, puoi anche utilizzarli all’interno del tuo contenuto ma senza esagerare. IL GLOSSARIO DELLA HASHTAG STRATEGY Branded Hashtag: Sono hashtag costituiti dal nome dell’azienda o di un prodotto, oppure di una campagna di marketing (es: #cornettoalgida #lapuntadicornetto).Community Hashtag: Identificano un interesse comune ad un gruppo di utenti (es: #igers)Hashtag: Gli hashtag sono etichette, da hash, che significa “cancelletto” e tag, che significa “etichetta”, utilizzati sui social media per facilitare la ricerca di un argomento o di un determinato contenuto

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Social Media Trend,
i momenti migliori per pubblicare sui social

Da un po’ di tempo ti stai occupando dell’affascinante e complicato mondo dei social media ma c’è una domanda ricorrente nella tua testa che ti insinua una serie di dubbi: «Esiste il momento “perfetto” per pubblicare contenuti sui social?». La risposta è “sì” e “no”. In realtà, la previsione di quanto un contenuto sia visibile e apprezzato dalla community è strettamente legata all’analisi dei dati interni della tua pagina.  Che cosa significa questo? Che devi costantemente studiare, monitorare l’engagement prodotto dai tuoi contenuti: like, interazioni, condivisioni. Non preoccuparti, non devi metterti a contare in modo manuale i “mi piace” e i commenti incassati. Ad aiutarti in questa missione ci sono gli insight (Facebook  Analytics, Twitter Insight) e degli strumenti utili che ti permettono di quantificare effettivamente se hai raggiunto successo o meno, conoscere i giorni e gli orari di maggiore interazione. Periodicamente  vengono pubblicate interessanti ricerche che analizzano e mettono nero su bianco proprio quelli che sono i migliori momenti per postare i propri contenuti. Condividiamo qui qualche “dritta” di fonti autorevoli.  I momenti migliori per pubblicare sui social media I momenti migliori per postare sui social sono cambiati in tutto il mondo, man mano che più aspetti del lavoro e della vita si sono spostati online con il Covid-19. È quanto emerge dai dati del report annuale di SproutSocial  aggiornato a metà aprile 2020  per mostrare gli ultimi insight in seguito all’emergenza. Per quanto riguarda Facebook, se prima il mercoledì dalle 11 in poi e dalle 13 alle 14 era il momento migliore per postare sul social di Zuckerberg, in generale l’attività è stata più consistente tutti i giorni della settimana. Attualmente, i giorni e gli orari ideali per postare su Facebook sono lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12. In particolare, ogni giorno alle 11 c’è stato un leggero picco rispetto al resto della giornata. Invece, i weekend e i giorni feriali dopo le 17 mostrano un notevole calo dovuto, con ogni probabilità, al fatto che i lavoratori a distanza sono alle prese con le diverse esigenze domestiche e familiari. Come accaduto su Facebook, il numero di ore di punta durante la settimana è aumentato anche su Instagram. Prima della pandemia, il mercoledì alle 11 e il venerdì dalle 10 alle 11 rappresentavano gli orari migliori per pubblicare. Ora, invece, lunedì e venerdì alle 11 e martedì alle 14 sono gli orari migliori per postare su Instagram. Inoltre, mentre la precedente analisi mostrava che l’attività di Instagram proseguiva con una certa coerenza al mattino presto e a tarda sera, l’attività è ora molto più concentrata nella giornata lavorativa, con un distinto drop-off dopo le 18. Per quanto riguarda Twitter, invece, mentre prima era opportuno pubblicare il mercoledì e venerdì alle 9 del mattino, il momento migliore per postare su Twitter ora è venerdì 7-9, con le 9 che mostrano il picco di attività fino alle 12. Considerata la sua natura professionale, LinkedIn non ha assistito a grossi cambiamenti da parte dei suoi utenti. Come Twitter, l’orario migliore per postare è cambiato un po’: passando dagli orari di punta di mercoledì dalle 8 alle 10 e mezzogiorno, giovedì alle 9 e le 13, e venerdì alle 9 agli attuali orari migliori per LinkedIn di mercoledì alle 15, giovedì alle 9 alle 10 e venerdì dalle 11 al pomeriggio. L’orario del regolare engagement nei giorni feriali inizia e finisce un po’ più tardi, con l’attività che inizia alle 8 invece che alle 7 e termina verso le 16 invece che alle 15. Ciò potrebbe essere legato al cambiamento degli schemi di lavoro a distanza, compreso un calo nella navigazione per gli aggiornamenti durante gli spostamenti dei pendolari. LEGGI | Twitter for business, come aumetare la popolarità del tuo brand  | LinkedIn Seo, come ottimizzare il tuo profilo | Hashtag strategy, come scegliere le etichette giuste Il comportamento dei brand sui social media Per quanto riguarda il comportamento dei brand sui social media, durante la pandemia, in tutti i settori e le reti, il numero di messaggi inviati al giorno è rimasto più o meno lo stesso in media rispetto al primo trimestre e all’aprile 2020. Alcune aziende hanno aumentato il volume dei messaggi inviati durante questo periodo, in particolare l’assistenza sanitaria, i media e l’intrattenimento. Diversi settori hanno avuto un calo più marcato dei post pubblicati, in particolare sport e viaggi. Monitora, ottimizza e raccogli i risultati In conclusione, ricorda sempre che qualunque strategia adotti, quindi ciò vale anche per la tua social media strategy, dev’essere personalizzata in base alle caratteristiche del tuo business, al tuo target e ai tuoi obiettivi. Ricorda che quando pubblichi un contenuto online, il tuo lavoro non è finito perché la vita del tuo contenuto inizia proprio in questo momento. A te spetta monitorare i progressi e spesso è ecessario fare qualche modifica, arrivando così ad ottimizzare la strategia e a raccogliere maggiori e migliori risultati.  Perciò, se monitorando i tuoi progressi ti sei reso conto che qualcosa non va, puoi provare a sfruttare quello che secondo le statistiche è il miglior orario per pubblicare su Facebook e gli altri social. Per approfondire l’argomento leggi il nostro articolo Come creare una social media strategy vincente IL GLOSSARIO DEL SOCIAL MEDIA TREND Engagement: Il volume di interazioni generate dalla pubblicazione di contenuti di varia natura sui social network in un dato periodo temporale (es: like e commenti).Social media insight: Sono statistiche e dati che forniscono informazioni sulle performance nel presidiare i diversi canali.

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Mattia Stuani CEO di Xingu,
la prima agenzia Amazon in Italia,
creata per aiutarti a vendere con successo sul più grande ecommerce al mondo

Mattia Stuani è il Co-Founder e attuale CEO di Xingu azienda che offre servizi strategici altamente specializzati per ottimizzare la presenza sul canale Amazon.La compagnia fondata de Jeff Bezos in un garage oggi conta 770.000 dipendenti.Per l’azienda di Seattle i profitti aumentano nonostante la crisi generata dal Covid 19.Il gigante dell’ e-commerce sta beneficiando della situazione di emergenza innescata dalla pandemia che moltiplica le vendite online.La capitalizzazione di mercato di Amazon ha raggiunto il valore di 1140 Miliardi di dollari stabilendo proprio  il 30 Aprile 2020 il  nuovo record di 2474 dollari per azione.In Italia i più’ furbi tra i migliori Brands, quelli che vogliono approfittare seriamente di questo mercato, si rivolgono a Mattia e per questo oggi noi parliamo con lui. Mattia, grazie per questa opportunità. Potresti parlarci di te nella vita personale? Ho 37 anni ma me ne sento meno.Sono un milanese, nato e cresciuto da una normalissima famiglia di impiegati che non ha mai avuto alcun progetto imprenditoriale, quindi non sono un figlio d’arte.Tutto quello che ho costruito nel corso degli anni è partito da me e questo mi rende molto orgoglioso del mio percorso.Oltre al lavoro, mi dedico a varie attività sportive, sono un fautore del mens sana in corpore sano, quindi tengo molto ad essere sempre in forma e in salute.Tuttavia non mi faccio mancare socialità e serate alcoliche e molti viaggi nonostante il lavoro. L’anno scorso ho passato circa 2 mesi e mezzo fuori dall’Europa. Viaggiare e scoprire è un investimento culturale, quindi appena possibile ne approfitto. Sei uno esperto di digital marketing su Amazon con una carriera di successo nel settore, hai un suggerimento da dare ai giovani che si affacciano nel mondo del lavoro nel marketing online? E’ un settore che continua ad espandersi, dove i punti di riferimento sono liquidi e quindi è importantissimo studiare e informarsi perennemente. Laddove ci sono continui cambiamenti, si manifestano continue opportunità. Ovviamente il timing per cogliere le opportunità deve essere perfetto, nè troppo presto né troppo tardi.Molto spesso, società sono naufragate perchè hanno anticipato troppo i tempi.Amo questo settore, principalmente mi da modo di sfogare la mia curiosità e allineare il lavoro a quello che mi appassiona. Ci racconti le tue esperienze professionali e i tuoi attuali progetti?    Sono stato un digital sales per i primi anni della mia carriera. Ho avuto modo di lavorare per alcune delle società digital internazionali più interessanti del momento come Teads che all’epoca era una scaleup ed oggi è un colosso del digital mondiale con una capitalizzazione di mercato di circa $ 2 Billions, RocketFuel tra le prime società ad utilizzare l’AI per fini di targeting advertising e ho lanciato RadiumOne in Italia, società di Programmatic Adv con 26 uffici nel mondo e circa $ 600 ML di fatturato .Dopo circa una decina d’anni di esperienza nel settore come dipendente, insieme a un gruppo di imprenditori, tra i più importanti del digitale italiano, abbiamo raccolto più di mezzo milione per lanciare Xingu e ho iniziato la mia fase 2 come imprenditore. Xingu è un missile con tassi di crescita incredibili, ed è diventata in 2 anni punto di riferimento per molti importanti Brand per la gestione della strategia su Amazon, canale marketing che sia nel presente che nel prossimo futuro avrà un posto da leader nel business di molte aziende.Nel frattempo ho investito come seed investor in altri progetti come Eyecandy.tech, startup tech italiana e Phase4 un fondo VC US. La tua azienda è Xingu è il partner strategico per fare business su Amazon quali sono  stati gli elementi essenziali del vostro successo?        Come dicevo in precedenza, Xingu è stata concepita in un momento di maturità personale ed avendo un’esperienza di mercato importante alle spalle.Non è facile per tutti farsi consegnare più di mezzo milione di investimento su un’idea e un foglio di business plan, quindi ringrazio le persone che hanno creduto in me più che nell’idea dato che negli Us, di società come la nostra nè esistevano già da anni, essendo Amazon molto matura. Il tempismo, la velocità e il modello di realizzazione sono stati asset chiave.Io e gli investitori abbiamo le idee chiare dei nostri obiettivi di sviluppo e valorizzazione per Xingu. Il nostro presidente del Board, Andrea Febbraio, ha fatto molta esperienza in startup e nella vendita di società e ha contribuito molto nel fissare i parametri finanziari su cui basare il modello di sviluppo . Quale personaggio del passato ha influenzato ed ispirato di più’ le tue azioni e perchè? Ho stima per molti imprenditori e autori ma sinceramente non ho alcun mito unico. Il mio mentore più importante di questi anni è stato sicuramente il mio socio, Andrea Febbraio, che mi ha trasmesso un metodo per la conoscenza e la lettura del mercato e dei meccanismi ad un livello più alto, poi ovviamente ha un peso la letteratura dei grandi imprenditori degli ultimi 20 anni che hanno cambiato il mondo, come Elon Musk che reputo il paradossale esempio di innovatore . Ognuno ha un definizione diversa della parola successo. Che cos’è per te il vero successo? Come si è evoluto il tuo concetto di successo nel tempo? Chiaramente esiste un successo personale ed un successo assoluto. Credo che la massima espressione di questo concetto arrivi quando si è una persona di successo per se stessi e quindi anche per il mondo esterno che ti riconosce questo identificativo. Sicuramente, ognuno è disposto ad arrivare fino ad un certo limite. Per esempio non credo mi piacerebbe vivere la vita di uno Zuckerberg dove, necessariamente, la tua società coincide in maniera preponderante con la tua vita. Personalmente, mi sento una persona di successo nel momento in cui raggiungo i miei obiettivi e quelli delle persone coinvolte nei miei progetti e al contempo riesco a mantenere una dimensione privata ed etica che mi fa andare a dormire sereno. Parlaci del tuo ruolo di Ceo e di come hai conseguito i tuoi risultati professionali. Il ruolo di CEO cambia molto a seconda della fase, durante i primi mesi il CEO è un one man show che passa dal montare le

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Come progettare un digital business vincente

Una forte volontà, una buona preparazione e l’essere consapevoli che bisognerà aggiornarsi di continuo, perché l’universo del web è in costante evoluzione. Questo è il mindset giusto per approdare nel mondo digitale con il tuo progetto. Come in tutti gli ambiti della vita, durante questo viaggio incontrerai degli ostacoli di tipo tecnico e organizzativo, ma tu percorri questi vicoli stretti, persevera nel dar vita e portare a termine la tua idea di digital business. E, soprattutto, concentrati sugli aspetti positivi: le  infinite opportunità che Internet offre a chi desidera creare un’impresa o semplicemente estendere il  proprio business sul web. Ancor prima di partire e di mettere nero su bianco, inizia col farti delle domande alle quali dovresti saper rispondere.  Ho già una idea?  Se hai deciso di investire sulla Rete delle reti dovresti, innanzitutto, conoscere bene la tua idea e analizzarla in profondità. Se già lo hai fatto, ti risulterà semplice rispondere alla domanda: «Che cosa voglio realizzare sul web?».  In caso contrario, concentrati e prenditi del tempo. Mai partire seguendo la via dell’improvvisazione. Cerca di essere  chiaro, preciso e di non parlare ad un pubblico vasto. Non perdere mai di vista il fulcro del tuo progetto, devi conoscerlo come le tue tasche e capire se esistono dei competitor online. Per raggiungere questo obiettivo, sarà molto utile fare una minuziosa ricerca su Internet per comprendere i punti di forza e debolezza nel tuo mercato di riferimento, chi sono i tuoi concorrenti e quali azioni hanno messo in campo.  Chi è il mio pubblico?  Una volta capito qual è l’idea del tuo progetto da far vivere sul web, dovresti chiederti: «E la mia audience?». Conquistare pubblico online può essere fatto in modi diversi. Tra questi c’è il classico passaparola (world of mouth o semplicemente WOM) che spesso  funziona inserendo link tra vari siti così che i visitatori incuriositi clicchino e si spostino sul sito di destinazione; SEO (Search Engine Optimization) che definisce tutte le attività di ottimizzazione di un sito web per migliorarne il posizionamento nei risultati organici dei motori di ricerca, come Google; Paid Advertising, annunci a pagamento che danno visibilità a un brand; Social Network, un servizio di rete sociale sul web che permette di comunicare, condividere contenuti digitali attraverso testi scritti, link, foto e video.  Quale canale devo utilizzare?  L’idea c’è, il modo di conquistare la tua audience lo conosci. Sei a buon punto. E allora, che cosa manca? Il canale. Il mezzo con il quale vuoi far conoscere la tua attività sul web e che possa raggiungere il maggior numero di persone possibili. Da un sito Internet a un blog, da un canale Youtube a una pagina Facebook, da un profilo Twitter a un profilo Instagram, per citare solo alcuni strumenti che ti permetteranno di raggiungere visibilità. Non è detto che tu debba essere onnipresente, che debba scegliere tutti i canali a disposizione. Sarebbe quasi impossibile gestirli tutti. In base alla tua idea di business, concentrati su quelli che sono gli strumenti che più sposano le tue esigenze.  Perché fare marketing online È un’attività che può essere avviata a costi contenuti. Sarai tu a decidere, strada facendo, di investire maggiori risorse economiche, in base alla strategia adottata. L’aspetto positivo è che riuscirai a raggiungere un pubblico ampio, dislocato in diverse parti del mondo. Forse non lo sai, ma esistono vari tipi di marketing online. Sceglierne uno piuttosto che un altro avrà i suoi vantaggi, e la tua opzione dipenderà molto dal tuo tipo di business. Il marketing online su misura per te Tra le forme di marketing online più diffuse c’è l’affiliate marketing. Come funziona? Si stipula un accordo commerciale fra un advertiser, ossia un’azienda interessata a vendere un prodotto o un servizio, e un affiliato, che s’impegna a promuovere il prodotto dell’affiliato. In genere, tra questi due soggetti c’è la piattaforma di affiliazione che fa da tramite occupandosi del tracciamento delle conversioni e dei compensi spettanti all’affiliato. Esempio di questo tipo di marketing è Amazon. Esiste poi l’email marketing che consiste nell’utilizzare la posta elettronica come veicolo di messaggi di tipo commerciale/pubblicitario. Un metodo che è sicuramente meno costoso rispetto all’invio di materiale cartaceo nella cassetta della posta dei tuoi potenziali clienti. Attenzione a  non inviare continuamente messaggi pubblicitari: questo potrebbe infastidire gli utenti che ti farebbero di sicuro finire nella cartella “spam”. A regnare in quest’era digitale è, senza dubbio, il social media marketing che permette alle aziende e ai clienti di poter interagire tra loro. Con questo strumento potrai condurre campagne di marketing mirate, selezionando il pubblico che vuoi raggiungere e il budget da spendere. In questo modo hai la possibilità di rendere visibili i post a persone che sono realmente interessate a ciò che stai proponendo. Tra le migliori tecniche di marketing c’è la già citata SEO, ossia l’insieme delle tecniche che permettono di posizionare il proprio sito nei primi posti di Google e dei motori di ricerca in generale. Non esistono strategie ben precise per posizionarsi in cima ai risultati di ricerca perché  nessuno conosce il funzionamento degli algoritmi degli stessi motori di ricerca. Nella tua attività, puoi anche pensare di ricorrere all’influencer marketing, molto in voga ed efficiente soprattutto sui social media. In che cosa consiste? Nel pubblicizzare prodotti e servizi attraverso una figura che ha un grosso seguito e la capacità di influenzare il pubblico: l’influencer. Se scegli questo tipo di strategia, contatterai l’influencer o l’agenzia che opera per conto suo e stabilirai un accordo commerciale, in base al quale l’influencer s’impegnerà a creare dei contenuti da divulgare sui canali social, in cambio riceverà, ovviamente, un compenso. Qualunque siano le tue scelte, le strategie e la strada che intraprenderai, ricorda sempre che un’idea originale catturerà in misura maggiore l’attenzione delle persone raggiunte che potrebbero convertirsi in tuoi clienti. Impegnati a fare la differenza: in questo flusso continuo di informazioni sul web, punta sempre sulla qualità dei contenuti che decidi di diffondere in Rete. E non improvvisare, sei un professionista! UN PICCOLO GLOSSARIO PER TE Paid Advertising: Annunci a pagamento

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Investire nel Social Media Marketing

Il mondo dei social evolve con una velocità davvero elevata. Così, quello che è valido oggi, con ogni probabilità, non lo sarà domani.  Se vuoi portare risultati concreti a casa, hai necessariamente bisogno di restare aggiornato sulle novità di questo universo così affascinante e sconfinato,  per trarne tutti i benefici possibili. Studia ogni giorno e, soprattutto, sperimenta: la teoria senza la pratica non ha lunga vita.  Che cosa è il Social Media Marketing È un utile strumento a tua disposizione che ti permette di connetterti con gli utenti del Social Web. Da un punto di vista più tecnico, il Social Media Marketing (SMM) è una branca del marketing online, applicato ai social network. In sostanza, sfrutta la capacità di social media e app di generare interazione, il cosiddetto engagement, e condivisione, vale a dire il social sharing. Qual è l’obiettivo? Aumentare la visibilità e notorietà di un’azienda, un brand, un prodotto, un servizio, un personaggio pubblico. Include attività come la promozione, la vendita di particolari beni e servizi, la generazione di nuovi contatti commerciali  e l’incremento del traffico verso il sito web ufficiale di un brand. Come funziona? Quando approdi sui social, puoi connetterti a “reti di individui” (community) che condividono interessi e valori espressi dalla tua impresa. Che cosa puoi proporre agli utenti? Contenuti in vari formati (testo, foto, video) che possono generare discussioni su tematiche ben precise. L’interazione delle persone con i tuoi contenuti può produrre fidelizzazione (loyalty) e, con i loro like, commenti, condivisioni, gli utenti attivano il passaparola online coinvolgendo nella discussione  i loro amici, fan e follower. Questo processo fa aumentare la possibilità che una buona parte di questi inizi a seguire la tua azienda e quindi possa diventare un tuo cliente. I vantaggi del Social Media Marketing Una volta compreso che cosa è il Social Media Marketing, a questo punto ti starai domandando: «Sì, va bene la teoria. Ma quali vantaggi può portare alla mia azienda?». Innanzitutto, un miglioramento della customer satisfaction; poi un incremento della fedeltà del cliente (brand loyalty); un miglioramento del servizio di customer service; un incremento dei contatti commerciali e vendite; un aumento del traffico web verso un sito o un blog; un migliore posizionamento del sito sui motori di ricerca; un incremento della notorietà o consapevolezza di marca; lo sviluppo di relazioni interattive con il proprio target audience;  lo sviluppo di una reputazione come esperto o leader nel settore di appartenenza. E gli svantaggi? Come in tutte le cose, anche in questo caso c’è il rovescio della medaglia. Le piattaforme social sono numerose e diverse, così come le varie forme dei contenuti (testo, foto, video) da pubblicare e condividere  che dovrai adattare in base al canale utilizzato. Se lanci una campagna social media marketing, non puoi assolutamente abbandonarla a se stessa, ma dovrai seguirla passo dopo passo. Ne consegue che avrai bisogno di molto tempo e varie risorse umane da dedicare a quest’attività. Inoltre, devi prestare molta attenzione a quello che pubblichi: un post negativo di un cliente, un contenuto non gestito nel giusto modo possono danneggiare la reputazione del tuo brand. Ricordati che sul web la diffusione avviene in modo istantaneo e in tutto il globo.   Investire nel Social Media Marketing Adesso che hai le idee più chiare,  ti starai di sicuro chiedendo perché investire nel Social Media Marketing. La risposta, anzi le risposte sono abbastanza semplici. Prima di tutto i costi sono bassi. Puoi creare profili sui social in modo gratuiti e avviare campagne pubblicitarie anche con budget minimi.   Sui social vi è un alto ROI (ritorno sull’investimento) dagli investimenti pubblicitari: il ROI generato dal social media advertising è il più alto tra le varie forme di paid advertising. Inoltre, i social ads  sono un tipo di pubblicità che permette una personalizzazione del target. Gli ads saranno mostrati solo agli utenti realmente interessati ai prodotti o ai servizi  promossi dall’inserzionista. Rispetto ai contenuti condivisi attraverso canali privati, quali e-mail, tool e app di messaggistica istantanea, e perciò di difficile misurazione, gli strumenti dei social media marketing permettono un preciso monitoraggio delle attività sui vari profili social aziendali. Ne consegue un miglioramento del Customer Insight.  Va’ dove ti portano i clienti I social network sono diventati un luogo di ritrovo virtuale. Incollate al telefonino, ovunque e con chiunque si trovino, le persone trascorrono la maggior parte del proprio tempo sulle piattaforme per scambiarsi idee, curiosare su profili e pagine, leggere recensioni, cercare consigli. Per questo motivo devi essere presente dove i tuoi potenziali clienti si incontrano e devi essere bravo a farti notare, a non essere uno qualunque, a catturare l’attenzione con idee innovative e prodotti di qualità. Devi riuscire a portare, ovviamente dalla tua parte, le decisioni di acquisto degli utenti che così si trasformeranno in tuoi clienti.  Nuove figure professionali: il social media manager Negli ultimi anni il Social Media Marketing è stato utilizzato in numerosi settori e ha favorito la nascita di numerose professioni. Fra queste c’è quella del Social media manager (o Social Media Marketer) che è un professionista del marketing digitale. Qual è il suo ruolo? All’interno di una azienda, gestisce e supervisiona i canali social media, digital media e social network e fa da intermediario fra la communty di utenti e l’azienda stessa. Il social Media manager, inoltre, si occupa di progettare la content strategy, gestire con il social team campagne di social media marketing su Facebook, Twitter e altri social network; della creazione di un piano editoriale in ottica Seo; della promozione di prodotti, servizi ed eventi, e della condivisione dei contenuti del sito aziendale.  UN PICCOLO GLOSSARIO PER TE Brand loyalty (fedeltà alla marca): È la fedeltà dei consumatori verso un brand che quindi s’impegnano ad acquistare i prodotti di quella marca. Community (o comunità): Nel linguaggio di Internet, è un gruppo in cui le persone sono legate da interessi comuni. Si incontrano così nella realtà virtuale, per discutere, scambiare opinioni ed esperienze. Customer satisfaction (soddisfazione del cliente): Indica quel processo che serve a rilevare il grado di soddisfazione

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Come organizzare il lavoro di un Social Media Team

Dall’analisi dei dati alla creazione dei contenuti: un social media team è composto da esperti di comunicazione social, ognuno dei quali ha un profilo professionale con differenti competenze e un compito specifico. Alcune realtà imprenditoriali tendono a far gestire tutti gli aspetti della comunicazione sui social da una sola persona e non c’è niente di più sbagliato. E adesso vediamo il perché. Il processo produttivo Quando si lavora nel Social Media Marketing si attua un processo che si divide in diverse fasi. Innanzitutto, c’è l’analisi dei dati che sono importanti per dar vita a una strategia e a contenuti pertinenti per la tua target audience. C’è poi la pianificazione strategica utile a progettare la tua attività, il luogo dove vuoi incontrare il tuo target audience. Ancora, la produzione di contenuti che saranno distribuiti sulle piattaforme che hai deciso di presidiare; la programmazione degli stessi contenuti con un timing che hai stabilito in fase strategica; la gestione Ads, ossia la necessità di gestire l’advertising, quali risorse vuoi investire e su quali contenuti dirottarle. Infine, quando il contenuto è fruibile, non devi dimenticare di gestire la tua community.  Sei un content creator o un Adv Specialist? Da questo articolato processo produttivo conseguono i ruoli differenti del tuo Social Media Team. Social Research Analyst: È la figura che si occupa principalmente della ricerca, dell’ascolto delle conversazioni sul social web, dell’analisi delle stesse e delle elaborazione di insight.  Social Media Strategist: È un professionista digitale che si occupa di ideare e strutturare la parte della comunicazione strategica dei profili social delle aziende.  Content Creator: È la figura addetta alla creazione di contenuti sui social (copy, graphic designer, videomaker). Ha sicuramente una buona cultura di base, deve essere un bravo autore di testi, ma deve saper realizzare anche video e grafiche.  Social Media Manager: È la figura che si occupa della pianificazione. Ha a disposizione i contenuti creati che deve avere cura di programmare sulle varie piattaforme social. Adv Specialist: È la figura che programma i contenuti da sponsorizzare e con determinati budget a disposizione. Community manager / Digital PR: È la figura che presidia la piattaforma, attraverso tool o in prima persona. Si occupa di rispondere a commenti, a messaggi privati. Il processo produttivo non finisce con la programmazione ma continua e bisogna mantenere un costante rapporto i nostri utenti.  Hard skill e soft skills Nel selezionare la squadra che si occuperà della gestione dei tuoi social media, devi avere cura di scegliere ogni singola figura in base all’insieme delle abilità che possiede: hard skills e soft skills. Le prime si riferiscono a un insieme di competenze tecniche che si possono acquisire con la formazione e con esperienze lavorative, le seconde, invece, riguardano la sfera personale e della comunicazione. Ne consegue che un Social Research Analyst  avrà delle competenze scientifiche (statistica, economia, matematica), il Social Media Strategist avrà una formazione in scienze umane; il Content creator avrà una  conoscenza del processo creativo, scrittura, grafica; il Social media manager una conoscenza di tool e piattaforme; l’Adv Specialist sarà specializzato in comunicazione e marketing; il Community manager / Digital PR in marketing e comunicazione. Ottimismo, empatia, capacità di rispettare le consegne e lavorare sempre con l’obiettivo delineato, voler bene al cliente saranno le soft skills giuste per ogni ruolo.  Gestione del Team Lottare insieme verso un obiettivo, assegnare e rispettare i ruoli. Sono caratteristiche fondamentali per essere un team. Affinché questo accada, il team ha bisogno di avere e riconoscere un leader. Un vero leader ha la capacità non solo di creare una squadra, ma di rendere la squadra un gruppo. Nel social media team, la figura del project manager è fondamentale non solo per tenere la produzione allineata agli obiettivi e alle aspettative del cliente, ma è di solito il team leader che deve motivare tutti verso un obiettivo comune  Principi dello Human Centered Design Al Social Media Team si applicano i principi dello Human Centered Design. Gli eventuali errori che si commettono durante il percorso devono costituire una fonte di apprendimento. Imparare dai propri errori sarà dunque una opportunità per correggere quello che di sbagliato è stato fatto. Mettere in pratica la soluzione più semplice e usare la creatività per sviluppare soluzioni innovative e adatte a quello che le persone ci chiedono. Elemento chiave dell’intero processo è l’empatia, il mettersi nei panni degli altri, per entrare in sintonia con loro e cogliere dunque le loro esigenze. Essere positivi, sempre.  Come ottimizzare il lavoro in un social media team Il Social Media Team che scende in campo deve tenere ben presente lo schema di gioco che comprende obiettivi, strategia, tattica. I vantaggi di un buono schema consistono nel tracciare le istruzioni e i campi di gioco, definire il perimetro di azione per i creativi, distribuire attività e responsabilità, concretizzare un piano di azione da implementare, delineare un metodo per l’execution, facilitare il lavoro del team. Tra gli strumenti di lavoro ci sono le cartelle condivise (es. Google Drive), lo spazio per condividere idee (es. Dropbox), la gestione di flussi di lavoro (es. Workplace), la condivisione visual (Canva), il monitoraggio di menzioni e competitor (es. Mention), la pubblicazione multicanale (Hootsuite). Ricorda che ogni strumento ha la propria funzione e che i tool sono il mezzo non il fine. PICCOLO GLOSSARIO PER TE Canva: È un tool di progettazione grafica, design e creazione logo molto semplice da utilizzare. Dropbox: È un sistema di sincronizzazione dei file su cartelle in cloud che consente di portare i propri file sempre con sé, anche su smartphone o tablet. Google Drive: È un app della suite Google che permette di caricare documenti, foto, cartelle in cloud. Questo significa che sono salvate per sempre sulla app cui si potrà accedere con il proprio account.  Hootsuite: È una Social Media Dashboard, cioè una piattaforma attraverso la quale coordinare in un unico luogo ogni canale di comunicazione.

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Come vendere con Telegram: programmi di affiliazione

Hai mai pensato di vendere e guadagnare con Telegram? Sì, perché Telegram non è soltanto un’app di messaggistica privata, ma una piattaforma molto versatile che offre numerose funzionalità interessanti per la monetizzazione e l’automazione. Completamente gratuita, l’app è nata in Russia e dà anche la possibilità di creare BOT e canali. Come guadagnare con Telegram: programmi di affiliazione Se vuoi guadagnare soldi con Telegram, il consiglio è quello di ricorrere ai programmi di affiliazione dei principali siti di shopping online. In particolare, le piattaforme di affiliazione più utilizzate sono l’Affiliazione Amazon e l’Affiliazione eBay. Come funziona? Chi guadagna con Telegram crea dei canali e condivide su questi canali i propri link da affiliato, guadagnando una commissione sulle vendite generate. Ma vediamo nello specifico come i passaggi da compiere. Per guadagnare con un canale Telegram con le affiliazioni, iscriviti al programma di Amazon, che consente di promuovere la vendita di prodotti e servizi disponibili sulla piattaforma di shopping online e ottenere una piccola commissione per ogni articolo venduto. Questo sistema ti permette di guadagnare anche se la vendita avviene entro 24 ore dal clic sul link affiliato e per prodotti diversi da quello sponsorizzato.  In relazione al tuo guadagno, devi sapere che le commissioni applicate variano a seconda della tipologia di prodotto acquistato. Per iscriverti al programma di affiliazione di Amazon, collegati al sito ufficiale del servizio, premi sul pulsante “Iscriviti ora gratuitamente” e inserisci i dati del tuo account Amazon nei campi Indirizzo e-mail o numero di cellulare e Password. Procedi con l’inserire tutte le informazioni richieste nelle sezioni Informazioni account, Sito Web ed elenco App mobile e Profilo e premi sul pulsante “Completa la tua registrazione”, per creare il tuo account da affiliato Amazon. Ultimata la registrazione, puoi inserire i nomi dei prodotti che intendi promuovere nel tuo canale Telegram, e  ottenere il link relativo al prodotto o alla categoria di prodotti di tuo interesse, in modo da creare un link da affiliato Amazon. Telegram e affiliazioni:  altri programmi Esistono anche altri programmi per guadagnare con canale Telegram tramite le affiliazioni. Fra questi c’è  eBay Partner Network, il programma di affiliazione di eBay che consente di promuovere la vendita degli articoli disponibili sul celebre sito di shopping online; Apple, che consente di promuovere la vendita degli abbonamenti ad Apple Music e dei contenuti disponibili su iTunes Store, come libri, canzoni e film; TicketOne, per promuovere la vendita dei biglietti di eventi musicali e d’intrattenimento; Skyscanner,  è il sistema di affiliazione del noto sito per trovare voli low cost, prenotare hotel e noleggiare auto. Da dove parto per guadagnare? Il canale Molti utenti non hanno tempo da dedicare alla crescita del canale, oppure non sanno come fare per far crescere il canale. E allora, come posso fare per aumentare gli iscritti al mio Canale Telegram? Come accade per gli altri social, anche per Telegram è possibile acquistare membri per il proprio canale, ma questo percorso non è consigliato poiché spesso la qualità dei membri che si iscrivono è molto bassa. Tra i migliori metodi per aumentare gli iscritti al canale Telegram ci sono: aggiungere l’icona di Telegram sul proprio sito, blog, account social; avviare delle collaborazioni con altri canali; condividere e sponsorizzare il proprio canale sui social; segnalare il canale su piattaforme come Progress Telegram o all’interno di directory. Per prima cosa devi creare un canale e per farlo ti basterà scaricare l’app di Telegram, e registrarti. Nella sezione chat clicca sull’icona a forma di matita, in alto a destra, e seleziona a questo punto Nuovo Canale – Crea Canale poi  inserisci nome e descrizione. Per risultare più professionale, carica anche una immagine del profilo per il tuo canale, così le persone potranno vedere chi si nasconde dietro al tuo nome. Seleziona il tipo di canale che vuoi aprire, vale a dire pubblico. Dalla schermata contatti potrai poi invitare a iscriversi le persone che hai fra i contatti. Dopo aver creato il tuo canale, dovrai concentrarti sui contenuti che dovranno essere utili per il tuo target di riferimento, interessanti e strutturati bene. Potresti ad esempio una selezione sulle migliori offerte del giorno, cercando sempre il modo per distinguerti. Come Vendere su Telegram Un altro metodo per guadagnare con Telegram è vendere oggetti che non vuoi più tenere con te. Esistono infatti all’interno di Telegram diversi canali “Vendo – Compro – Scambio” che puoi utilizzare per inserire annunci e vendere ciò che vuoi. Ti basterà fare qualche ricerca inserendo parole come “vendo”, “compro”, “scambio”, “mercatino”, per trovare decine di canali dedicati a questo servizio. Quando hai trovato il canale di tuo interesse, potrai cliccare su unisciti per iscriverti al gruppo e cominciare a pubblicare annunci. Guadagnare con i Bot Telegram I Bot sono dei software che permettono di guadagnare in modi differenti: ricevere notifiche e notizie personalizzate; offrire servizi a pagamento, funzionare come vetrina virtuale di un negozio, costruire giochi singoli o multiplayer. Come posso interagire con i bot? Aprendo una chat o aggiungendoli a dei gruppi. Usarli è davvero semplice e hanno numerose possibilità di impiego.  PICCOLO GLOSSARIO PER TE Bot (abbreviazione di robot): È un programma che accede alla rete attraverso lo stesso tipo di canali utilizzati dagli utenti umani (es: invia messaggi in una chat) per interagire con l’utente. Canale: È lo strumento per diffondere i tuoi messaggi a un pubblico illimitato.

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Come scrivere articoli Seo coinvolgenti per vendere

Un articolo Seo può essere anche coinvolgente. Basta seguire alcune semplici regole e sarai in grado di creare un contenuto di successo con l’obiettivo di vendere prodotti o servizi del tuo brand. Come inizio? Dalla scaletta alla bozza: attenzione a come scrivi Fai una scaletta degli argomenti da trattare, redigi una bozza, metti nero su bianco tutte le idee alle quali intendi dar vita e non badare all’ordine. In questa fase non devi farti prendere dall’ansia del foglio bianco, scrivi più che puoi. Tanto, in un secondo momento riordinerai le tue idee anche sulla carta. Evita le ripetizioni, prediligi i sinonimi, i periodi non troppo lunghi e non esagerare con i “che”. Rileggere con attenzione e ad alta voce quello che hai scritto può aiutarti a correggere eventuali errori.  Ricordati che scrivi per gli altri, non per te, quindi sarebbe buono se ti immedesimassi nel tuo lettore e chiederti: qual è il suo livello di istruzione? Che tipo di linguaggio devo utilizzare per “fare colpo”? Trova il giusto stile per il tuo lettore ed evita parole troppo ricercate: non stai facendo il compito in classe dove sarà il tuo insegnante di italiano a leggerti e a giudicarti. Sii semplice, ma non banale. Le negazioni all’interno di un articolo potrebbero non portarti benefici. Innanzitutto, perché il nostro cervello riceve l’informazione sempre in forma positiva, poi perché le negazioni appesantiscono il testo e lo rendono meno chiaro. Stesso discorso per gli avverbi che rallentano il discorso: così “gratuitamente” diventa “in modo gratuito”, “probabilmente” diventa “forse”, giusto per fare qualche esempio.  I link e la SEO All’interno del tuo articolo non devono mancare i link che sono molto utili sia ai lettori, sia alla SEO del tuo sito web o blog. Inserire collegamenti a fonti autorevoli, cioè a siti esterni che godono di una certa fama sul web, può aiutarti ad ottenere credibilità. Ma non è solo questo l’aspetto da considerare. Aggiungere link ad altri contenuti del tuo stesso sito aiuta i motori di ricerca a capire meglio come sono organizzate le tue pagine e, quindi, a dare maggior rilevanza a quelle più importanti. Il vantaggio più grande dei collegamenti esterni è quello di dare al lettore la possibilità di approfondire l’argomento che stai trattando e sarà propenso a tornare da te. Ricapitolando: link sì, ma senza esagerare. Non bisogna sovraccaricare il testo, altrimenti il nostro contenuto perderà valore.  I link come strategia di vendita Obiettivo principale della nostra attività online, e quindi dei contenuti comunicati attraverso il web, è quello di vendere, non solo quello di fornire informazioni utili. Senza ricorrere a forzature, aggiungi un link ai tuoi prodotti. Devi accertarti che il link sia ben inserito nel discorso e che sia posizionato in modo che il lettore lo percepisca come la soluzione al suo problema, come un suggerimento utile e disinteressato, non come una strategia di vendita. Controlla sempre i tuoi link ed elimina quelli che portano alle stesse pagine o che portano da nessuna parte (link rotti).  Come si struttura un articolo Titoli e sottotitoli sono il modo migliore per definire la struttura del tuo articolo. Sono un ottimo aiuto per il lettore che, scorrendo la pagina, si renderà subito conto quali sono gli argomenti del tuo scritto. Questo gli darà una mano a capire se troverà l’informazione che cerca, ma anche se la stessa è trattata in modo approfondito. Ciò dovrebbe spingerti a dedicare buona parte della stesura, alla suddivisione dell’articolo in sezioni, alle quali assegnerai un titolo. È necessario rispettare la gerarchia tra le intestazioni, senza mai saltare da un livello all’altro. Ma come si struttura questo ordine? C’è quella di livello 1 che dà il titolo all’articolo; quella di livello 2 che identifica le macro-sezioni del testo; infine, l’intestazione di livello 3 che si applica alle sottosezioni.  Articoli SEO: dove inserisco le parole chiave? Equilibrio e buon senso sono le regole principali per inserire keyword nell’articolo che stai scrivendo. Prima di ogni cosa, devi imparare quali sono i punti centrali in cui inserire le parole chiave: nel titolo; nell’intestazione di livello 2; nell’attributo alt delle immagini; nel testo, distribuite in maniera regolare. Dopo aver letto e riletto il tuo “pezzo”, assicurati che non ci sia un sovraffollamento di parole chiave perché il nostro essere ridondanti renderà il testo noioso e pesante. Rendi chiaro l’argomento già nell’attacco, vale a dire nella parte inziale del testo, inserendo le keyword nel primo paragrafo. Riprendila nell’articolo con una frequenza di circa 100 parole, senza essere troppo rigido: non stare lì a contare le 100 parole! Mettila in evidenza utilizzando il grassetto. Il modo migliore per rendere il grassetto, in questo caso, è l’uso del tag che indica un elemento rilevante  all’interno del testo. I motori di ricerca lo riconosceranno come parte importante e lo terranno in considerazione per il posizionamento della tua pagina. Il potere delle immagini  Non trascurare un elemento importante da inserire nel tuo post: le immagini. Molto spesso, le foto parlano molto più di mille parole e spronano il lettore ad acquistare quello che stai proponendo. Attenzione alla qualità e alle dimensioni: le immagini arricchiscono il tuo contenuto. Sei quasi arrivato al tuo obiettivo: seleziona la categoria e sei pronto per pubblicare.  UN PICCOLO GLOSSARIO PER TE Link rotto: È un collegamento il cui indirizzo di destinazione è sbagliato o non è più attivo, per questo motivo si chiama “rotto”.  Pezzo: Nel gergo giornalistico è un altro modo per indicare l’articolo. Esempio: “Scrivere un pezzo” significa “Scrivere un articolo”. Tag:  I tag sono una specie di “etichette”, composte da una o più parole. Vanno inseriti in un post per evidenziarne i principali argomenti trattati o anche semplicemente le parole chiave del testo.

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Come creare una Social Media Strategy vincente

Ideare una efficace social media strategy determinerà il successo della tua presenza sui social. È necessario tenere sempre presenti i punti fondamentali da mettere in pratica per conseguire una strategia vincente. Quindi, armati di carta e penna e segna in agenda i vari step da seguire per partire: 1)Definisci gli obiettivi 2)Analizza lo scenario interno ed esterno al tuo brand 3)Definisci l’audience di riferimento 4)Scegli il Tone of Voice 5)Scegli i social utili al tuo business 6)Scegli la tipologia di contenuti migliori per il tuo target 7)Scrivi un piano editoriale  Attenzione a non commettere errori molto comuni che possono, però, pregiudicare la tua attività: presidiare tutti i social senza pubblicare contenuti con costanza, non avere una strategia definita, non conoscere il profilo del proprio Buyer Persona ( la rappresentazione generalizzata del tuo cliente ideale). Primo step: definisci gli obiettivi Prima di ogni cosa, bisogna che tu definisca gli obiettivi e i risultati che si speri di raggiungere (es: aumento delle vendite, fidelizzazione dei clienti). Si tratta di obiettivi che  devono essere allineati con la strategia generale di comunicazione e marketing: i social media sono uno strumento integrativo e concorrono al raggiungimento degli obiettivi di business.  Secondo step: analizza lo scenario interno ed esterno al tuo brand In questo step, occorre valutazione gli asset digitali (Blog, sito, app) di cui disponi, anche in relazione alla concorrenza. L’obiettivo è quello di rilevare su ciascun canale social che cosa funziona e che cosa invece no. Una serie di domande potranno esserti utili per chiarirti le idee: «Su quali piattaforme social il brand è attivo?», «Quali social network portano maggior valore?», «Che genere di contenuti postano i miei competitor?». Terzo step:  definisci l’audience di riferimento Chi è il tuo cliente tipo (Buyer persona)? Se sai rispondere a questa domanda, siginfica che sai benissimo chi è il tuo target audience. Questo ti servirà a far sì che il messaggio veicolato attraverso i social network risulti efficace. Sviluppare dei profili del cliente tipo è essenziale per stilare  una strategia di social media marketing mirata alla tua nicchia. Fra gli strumenti a disposizione c’è la raccolta e analisi dei dati sul web o la conduzione di sondaggi. Definita l’audience, risulterà più semplice capire su quali social il tuo cliente è presente.  Quarto step: scegli il Tone of voice   Professionale, istituzionale, colloquiale, ironico, serio. Il Tone of voice (ToV) è il modo in cui l’azienda comunica la sua personalità, la sua anima. Per questo motivo è necessario che tu lo scelga e lo usi in modo corretto, perché ti permetterà di avvicinarti sempre di più ai tuoi clienti e di conquistare nuove fette di mercato. Non esiste una ricetta per il Tone of voice perfetto, ma qualche consiglio per un Tov ben formulato sì. Innanzitutto, ricordati che deve sposare gli obiettivi della tua attività e che puoi elaborarlo partendo da un’analisi del target che vuoi raggiungere. Spazio alla originalità, alla creatività, senza essere troppo scontati o banali nell’utilizzare frasi precostituite. Quinto step: scegli i social utili al tuo business La scelta del canale social giusto può essere determinante per la tua attività. Ma come faccio a scegliere il social network che fa per me? Innanzitutto, scegli uno o due canali principali in base a quello che è il tuo target di riferimento. Devi andare alla scoperta della piattaforma sulla quale i tuoi clienti (reali e potenziali) trascorrono più tempo così che in una prima fase sia tu a seguirli e non loro. Da Facebook a Twitter, da Instagram a Snapchat e Pinterest, solo per fare alcuni esempi dei social più utilizzati e che analizzeremo nel dettaglio in un secondo momento.  Sesto step: scegli la tipologia di contenuti migliori per il tuo target Una volta scelti i social che intendi utilizzare per far crescere il tuo brand, hai un compito molto importante. Distinguiti dalla folla, crea contenuti originali e interessanti che catturino l’attenzione del tuo target di riferimento. Una regola preziosa per dar vita a un buon contenuto è: non soffermarti sulla quantità di quello che puoi realizzare, ma gioca la tua partita sulla qualità. Ricorda che il contenuto è la chiave per convincere i tuoi clienti ad acquistare i tuoi prodotti o servizi, perché rappresenta la tua azienda. Pubblicare dei buoni contenuti sprona i tuoi follower a interagire con il tuo profilo. E allora ti starai domandando: «Che tipo di contenuti posso creare sui social?». In base ai canali social da te scelti, potresti realizzare un video o delle immagini che mostrino il “dietro le quinte” della tua azienda, fare delle “dirette” per stabilire un contatto “live” con i tuoi follower, creare contenuti in cui si chiede ai propri seguaci di rispondere per instaurare delle discussioni su un determinato tema. E ancora, creare storie, usare grafici e organizzare eventi. Ogni social ha una sua identità e ti offrirà degli strumenti per scegliere il contenuto e il modo di comunicarlo al web, in base alle tue esigenze.  Settimo step: scrivi un piano editoriale  Redigere un piano editoriale da seguire, migliora la tua presenza sui social, perché ne ottimizza la gestione e permette un buon monitoraggio dei risultati. Non fare l’errore di gestire i social nel quotidiano, vale a dire «Cosa pubblico oggi?», «Cosa pubblico domani?». L’ideale è scrivere un piano per essere sicuri che a lungo termine (due settimane, un mese) tratterai i temi più importanti. Focalizzati sul concetto di “condivisione”. Crea dei contenuti che tu per primo condivideresti: se non lo fai tu, con ogni probabilità non lo faranno i tuoi follower. Una volta decisi i contenuti, devi ricordarti di calendarizzare la pubblicazioni degli stessi nei giorni e nelle ore stabilite. Non esiste un giorno e nemmeno un orario perfetto. Si tratta di fattori che variano in base all’azienda e alle abitudini degli utenti. Non disperare, però, attraverso un’analisi dei report puoi evincere quale sia il momento giusto per pubblicare, così da ottenere visibilità organica. Adesso, sei davvero pronto per partire. UN PICCOLO GLOSSARIO PER TE Buyer Persona: Rappresentazione generalizzata del cliente ideale di un’azienda. Utile per identificare i

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